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Uno sguardo generale alla biologia del plancton 93


Ma gli splendori più vivi delle luci animali e la comparsa di organi speciali, atti a produrle appartengono sopra tutto alle zone profonde dell’ambiente pelagico per opera di Invertebrati superiori: Crostacei, Cefalopodi (fig. 13 e 14) e di Pesci. Anzi ogni specie luminosa mostra nelle tenebre disegni caratteristici dovuti alla peculiare disposizione dei suoi apparecchi fotogeni, disegni a cui dànno risalto, nei Pesci, le tinte generalmente fosche del corpo.

Taluni naturalisti ammettono che la luminosità animale sia risultante necessaria di certe reazioni chimiche svolgentisi nell’organismo, senza rivestire in alcun modo il carattere di un adattamento biologico; si tratta essenzialmente di ossidazioni di sostanze adipose che avvengono in presenza di una soluzione salina. Ove manca l’acqua salata non si produce il fenomeno; così i Ceratium dei laghi non sono luminosi mentre rilucono quelli del mare.

Se qualcuno sostiene che la luminosità dei Protisti, quali il Ceratium, è un fenomeno chimico che si svolge indipendentemente da qualsiasi utilità per la specie, sono d’accordo con lui e in generale mi par lecito ammetterlo per animali torpidi e di bassa organizzazione.

Ma non mi sembra si possa negare a priori qualsiasi portata utilitaria al fenomeno quando si tratta di organismi relativamente elevati e di organiluminosi com plessi; ciò che nel suo primo apparire, era semplice conseguenza, si è modificato e perfezionato nell’esercizio di una importante funzione. E come l’ufficio di lampada per rischiarare la via mi sembra evidente per alcuni Pescì luminescenti del plancton profondo che portano vistose luci accanto agli occhi, così, in altri casi, la