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92 Capitolo quarto

ne offrono esempi certe Meduse, Salpe e minuscole larve di Molluschi Gasteropodi.

Fra gli organismi planctonici, i quali oltre alla superficie sogliono frequentare la zona d’ombra (da 30 a 500 metri di profondità) prevalgono quelli affatto incolori, ma non mancano animali che sopra uno sfondo incoloro portano macchie colorate, per lo più rosse e brune, con questa livrea si presentano le larve di molti Crostacei superiori (Granchi, Paguri, ecc.). Del plancton profondo (sotto ai 500 metri) si ricordano con particolare frequenza le tinte nere, rosso-accese, più di rado violacee.

Ancora non è lecito un giudizio sicuro sulla natura biochimica e sulla importanza biologica di queste tinte; la complessità del problema apparirà meglio quando toccherò la questione dei cromatofori in uno dei capitoli seguenti.

La fosforescenza animale, il suggestivo fenomeno della luce fredda emessa dall’organismo vivo, è assai comune nel plancton marino. A chiunque abbia un po’ di pratica del Mediterraneo e della sua fauna sono famigliari gli scintillii intermittenti di certi Crostacei Schizopodi che meriterebbero il nome di lucciole marine. Per contro la luce diffusa che brilla come fuoco d’artifizio ad ogni immersione di remo, nelle calde notti estive, è dovuta quasi sempre a miriadi di piccoli Protisti vegetali appartenenti alla classe dei Flagellati (generi Ceratium, Peridinium, ecc.). Il corpo ovoidale dei Ctenofori splende di luce azzurrognola, e quello dei Pirosomi, in cui molti piecoli individui sono ordinati in colonia attorno ad un cilindro gela‘tinoso, brilla di splendore rossastro.