Pagina:Biologia marina.djvu/115


Uno sguardo generale alla biologia del plancton 91

Anzi sotto un certo punto di vista, i fatti parlerebbero in senso contrario. Le Salpe e le Pterotrachee, Tunicati le prime, Molluschi Gasteropodi le seconde, hanno taluni visceri fra i più importanti confinati in un minuscolo sacco che si trova nella parte posteriore del corpo e spicca per la sua tinta bruna, nera, argentea od azzurra, mentre il resto del corpo è gelatinoso e trasparente. Ora i Gabbiani ed altri Uccelli marini vanno proprio a beccare questo nucleo viscerale che si vede ad una certa distanza; la trasparenza del corpo serve dunque a metter meglio in evidenza le parti che più importerebbe difendere. E a che vale la trasparenza contro i predatori ai quali la preda sì rivela specialmente pel senso del tatto? Certo non giova contro di quelli che per cibarsi deglutiscono a sorsi l’acqua con tutto il plancton, senza esercitare alcuna scelta relativa alla qualità del cibo.

Questioni dello stesso genere si presentano a chi studia i colori degli animali planctonici. Tali colori non sono distribuiti a capriccio, ma lasciano riconoscere certe relazioni colla profondità e colla intensità conseguente dei raggi luminosi. La livrea azzurra è propria di alcuni animali natanti alla superficie, le Velelle o barchette di San Pietro che a lunghi intervalli invadono le nostre acque costiere hanno forma di dischetti azzurri sormontati da una piccola vela; di un colore violaceo è la Iantina dalla fragile conchiglia, la cui femmina si trascina dietro le uova sospese ad un galleggiante di schiuma, e di un anello dello stesso colore è fregiata la più comune Medusa dei nostri mari, la Rhizostoma pulmo. Sono abbastanza frequenti nel plancton di superficie anche le tinte gialle o brune;