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90 Capitolo quarto

indipendenti dalle condizioni di fluttuazione. Inoltre (e questo è ben noto ai botanici) la modalità della riproduzione in taluni gruppi, ad esempio delle Diatomee, modifica in varia guisa la forma e la statura delle generazioni successive indipendentemente da altre influenze. Tutto considerato, ritengo probabile che esaminando caso per caso le forme del plancton unitamente alle condizioni chimico-fisiche del mare si troverebbero fatti e cifre che contraddicono alle relazioni stabitite dall’Ostwald.

Per lo più vediamo mantenuti negli organismi planctonici gli stessi mezzi d’offesa e di difesa caratteristici pel gruppo al quale appartengono; la Medusa secerne un liquido urticante come l’Attinia della scogliera. In taluni casi le difese chimiche acquistano particolare energia. L’estratto che si ottiene col filamento urticante della Fisalia, iniettato nel sangue di un colombo, lo uccide nello spazio di un’ora. La parte preponderante del plancton che si lascia trasportare passivamente dalle correnti è mal fornita in fatto di protezione meccanica; si tratta di creature fragili e delicate. Per contro non mancano adattamenti i quali consentono un’aggressività ed una voracità non sospettate in quei piccoli corpi; i Pneumodermi, piccoli Molluschi pelagici nudi che nuotano mediante un paio di alette, assalgono prede di doppia grossezza sia colla proboscide armata di ventose, sia mediante sacchetti uncinati che possono estroflettere dalla bocca.

Anche la trasparenza sarebbe secondo alcuni un mezzo difensivo, perchè rende invisibile l’animale che ne è dotato, ma chi può dimostrare coi fatti l’asserto?