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76 | Capitolo terzo |
tare due esempi, i Mollusclii bivalvi hanno generalmente una distribuzione verticale molto estesa, mentre spesso fra gli Echinoidi (Ricci di mare) le specie sono regolarmente scaglionate sui fondi; così nel golfo di ’Sa.ipoìiV Arbacia pustulosa della scogliera non discende sotto ai tre metri, mentre Echinus mierotuberculatus si trova tra i 5 ed i 25 metri. In tesi generale ciascun fondo ha una fisionomia caratteristica, poiché se tutte le specie non sono ad esso peculiari, è almeno caratteristica una determinata associazione o comunità di animali e di vegetali.
Farmi difficile concretare qualche norma generale circa le variazioni che si notano nel bentos litorale col crescere della profondità. Osserverò soltanto che paragonando tra di loro specie dello stesso genere o della stessa famiglia, molto spesso riconosciamo che quelle viventi in acque superficiali o a pochi metri di fondo sono più piccole, più variopinte e più vivaci nel muoversi di altre che abitano a qualche diecina di metri.
Fra l’ambiente popolato dal bentos costiero ed il periodo riproduttivo si manifestano importanti relazioni ed è merito del Lo Bianco l’averle poste in luce. Così le specie del golfo di Napoli che vivono esposte all’impeto delle onde si riproducono quasi sempre nella stagione delle calme (ossia nei mesi più caldi dell’anno), senza di che le larve appena schiuse non potrebbero sopravvivere alle burrasche. E la piccola minoranza che fa eccezione alla regola, figliando d’inverno e di primavera (Asterina Murex, Blennius, ecc.) suol fissare tenacemente le uova alla rupe e proteggerle mediante una capsula. Le acque sottili e dor