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di fiano duca marco

finchè rimanga nella cronaca dei nostri tempi una traccia luminosa degli uomini, che si acquistarono benemerenza, e che ad alcun pubblico ufficio salirono tratti dalla universale estimazione, e dall’affetto dei buoni.

Nè ci riterremo dal ripetere, come i trionfi della civiltà e del progresso abbiano anche innalzata semprepiù la missione dello scrittore, per modo che in mezzo allo splendore dei nostri tempi è desso, che crea la vita scientifica, morale, materiale, civile e politica, è desso, che presenta ai popoli la suprema maestra del vivere umano, cioè la storia, su cui scolpisce i fasti di tutte le età, perchè vi meditino le generazioni future, è lo scrittore, che conduce i popoli ad onorare i sapienti uomini e i virtuosi cittadini, è desso il fattore supremo del progressivo benessere della umanità e delle nazioni, e dinanzi alla sua penna cadono gli avanzi delle lunghe ignavie, e delle durate ignoranze, e disgombrandosi le nubi, appare il sole della verità, della libertà, della grandezza, e i popoli si stringono in fraternità di amore e di pace. E questo veniamo dicendo, perchè si apprenda come noi sentendo il dovere che ci preme, di tutta lena ci adoperiamo per concorrere colla nostra penna, qual ch’ella sia, a far più splendidi gli edifici della storia, e sopratutto ad ornare il nome di preclari cittadini di quell’aureola, della quale è degno per le loro opere, e per le loro più elette doti della mente e dell’animo.

E dopo ciò la nostra libera penna, con lo stile del biografo, incide sulla tavola istorica il nome di quell’egregio cittadino, che è il Duca Marco di Fiano discorrendone in brevi tratti la vita.

Noi non ci faremo ad esporre per cronologica narrazione la discendenza illustre, le glorie degli avi, i fasci della famiglia, chè negli storici volumi s’apprende come dallo stipite dei Duca di Fiano vennero uomini distintissimi nelle virtù dell’ingegno, come nelle opere della guerra, e in ogni tempo rifulsero i discendenti nepoti, che sulle orme camminarono dei virtuosi loro antenati.— Noi non ricorreremo nella lontananza dei secoli per insegnarne il primo germe, diremo soltanto che la famiglia dei Duchi di Fiano viene per antichissimi tempi chiarissima e nobile. — E dalla medesima discende Marco Duca di Fiano, il quale nasceva in Roma nell’anno 1820. I suoi genitori curarono d’istruirlo in ogni più eletta disciplina, ed egli rivelando vivacità d’intelligenza, nobiltà e bellezza di animo crebbe adornata di peregrino doti la mente, di egregie qualità il cuore, e va certamente distinto nel patriziato romano tra gli uomini di più scelta coltura. — E questo è il