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PREFAZIONE
auda post mortem è il detto del Savio che ci ricorse alla memoria nello imprendere a scrivere di loro che dopo il 20 settembre 1870 sedettero in Campidoglio.
Ardua certo e difficile cosa ella è sempre la vita raccontare di chi può ancora innanzi la morte lo scritto smentire per mutamenti di pensieri, di principî, di azioni; difficilissima, quando alla persona della quale si tesse la biografia si unisca un pubblico carattere che maggiormente rende pericolosa la imparzialità, comecchè un retto giudizio spoglio da pregiudizi e passioni non possa essere pronunziato che sovra una tomba.
Chiunque leggerà quindi le biografie di quanti ebbero parte nella amministrazione della pubblica cosa in Roma dopo l’epoca della sua annessione al regno d’Italia, il farà sospettoso e diffidente, non istimando che lo scrittore abbia saputo e potuto elevarsi al disopra di quella sfera, di dove i fatti avvenuti e gli atti di un individuo si giudicano senza riguardo a partiti e ad opinioni, ma per solo debito di storia ed omaggio alla verità.
Eppure se qualche cosa ci conforta nella impresa, si è appunto la lusinga che i leggitori saranno tosto per formarsene buon concetto, dappoichè senza ridurre la