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feliciani prof. alceo

suonar da ogni canto udremmo il grido che mandò il Byron: «il mondo è deserto; l’umanità è condannata a travolgersi nel fango, il dolore è la legge dell’Universo.» — E però noi, bramosi quanto altri mai di portar la nostra pietra all’innalzamento dell’edificio incivilitore, prendemmo a tessere in queste carte la vita di quei cittadini, che dopo la liberazione di Roma nel 1870, salirono in Campidoglio alla dignità di Consiglieri Comunali. — E ciò nella speranza che alle nostre fatiche facesser buon viso non solo uomini distinti per dottrina e per ingegno, ma la pubblica stampa, e che ci avrebbero dato animo nel proseguire l’opera nostra per il decoro di Roma e della patria italiana, e per l’onore di quelli che gli ufficî loro affidati sì degnamente sostennero. —

Fra i benemeriti cittadini romani cbe per virtù di animo e di cuore, per isvegliatezza e coltura d’intelletto giovarono non poco in questi ultimi tempi alla terra ove nacquero, è a noverarsi certamente il Prof.re Alceo Feliciani; e noi ora porremo in rilievo ne’ seguenti cenni biografici i punti principali onde ebbe a distinguersi nella scientifica, sociale e politica palestra. —

In Roma sortiva egli i natali nel 1810 da civili ed onoratissimi genitori. — Fin dalla prima giovinezza potevasi scorgere in lui carattere vivace, memoria felicissima, attitudine non comune all’apprendere. — Nè dai genitori fu punto trascurata la di lui educazione; ma incaminatolo nel sentiero degli studî letterari e filosofici, applicossi egli a questi con tale ardore, e vi fece sì rapidi progressi da far concepire di se le più belle speranze. — E di fatti crescendo nell’età sentì destarsi nel petto trasporto vivissimo per le scienze naturali, e in particolar modo per la chirurgia, nella quale riuscì assai valente, riportandone nella Romana Università molti premi, non che la laurea d’onore; e nel pratico esercizio cui dedicossi, compiuto il corso degli studî universitarî, levò ben presto di se chiarissima rinomanza. —

Primordi sì lusinghieri nella chirurgica carriera, arra sicura eran pel Feliciani, e per quanti ne apprezzavano l’ingegno ed il sapere, di distinzioni e di meritate onorificenze. — L’aver egli peraltro manifestato assai per tempo principî eminentemente liberali e patriottici sotto un governo, quale fu sempre il clericale, ma sopratutto dal 1831, sospettoso e tirannico, fu la colpa per la quale gli fu preclusa la via per sempre non solo al primariato degli ospedali e all’insegnamento nella Università Romana, ma che gli impedì perfino l’accesso negli ospedali stessi, e di poter concorrere alle condotte chirurgiche dello Stato. —

Conforto pur nondimeno a tante privazioni fu pel Feliciani la relazione che ei fece col Baroni nella chirurgica scienza, e sopratutto nella specialità