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colonna principe d. marcantonio |
polo l’amore delle più grandi virtù, e il cuore s’ingentilisce, e il pensiero nobilmente si educa; e comprese eziandio essere opera di chiunque sente affetto alla patria il concorrere alla perfezione di quest’arte. — E di fatti istituitasi l’Accademia Filodrammatica Romana, egli fu eletto Presidente, e agli esercizi drammatici applicandosi, ha dato pubblicamente prova di riuscire valentissimo, e con indefessa sollecitudine, e con particolare amore, al prosperamento dell’Accademia, e alla cognizione dell’arte drammatica intende, siccome fonte, d’onde deriva istruzione e diletto, civiltà, e progresso. — E qui a noi giovi notare come tutti coloro che sortirono grandezza di fortuna ne dovriano seguire l’esempio, perocchè nell’esercizio delle nobili virtù, non negli ozi dorati e nella inerzia illustre si mantiene lo splendore del casato e la gloria del censo. —
Il Principe D. Marcantonio Colonna sebbene giovane di età, chè non raggiunse ancora il trentesimo anno, pure avendo bellissimo il nome per i suoi pregi della mente e del cuore, essendo noto com’egli all’opera intenda del progredire dei liberi tempi e della civiltà, e come sia amante di tutto ciò che corrisponde all’onestà, alla giustizia, e al benessere del popolo, era dai propri concittadini, eletto Consigliere in Campidoglio, sicuri che in lui avrebber trovato un sostenitore dei comunali interessi. — E per fermo anche a quell’uffizio egli adempie con tutto lo zelo, e con tutto l’amore che richiede l’interesse comune. — Egli è stato pur prescelto dalla Giunta Municipale siccome uno dei Membri che fa parte della Commissione del Museo Artistico applicato all’industria, istituzione che onora grandemente Roma e le arti. —
Il Colonna appartiene pure al corpo della Guardia Nazionale a cavallo, che predilige grandemente, e a provare sempre meglio quanto modesto egli sia, giovi notare come il grado soltanto di caporale si contenti occupare. —
I di lui principi sono quelli dell’uomo che ha in rispetto non solo la giustizia, e l’onestà, ma la legalità e tutto quanto giova allo sviluppo del vero progresso, ed è soprattutto desideroso della felicità della patria e del benessere del popolo. — Possedendo un anima sensibilissima per la sventura, un cuore solo capace d’affetti gentili sente amore per le classi indigenti, e soccorrevole è la sua mano, nè manchevole mai è il suo concorso dapertutto ove si tratta di giovare all’umanità. —
Lontano dal seguire l’esempio di taluni privilegiati dalla fortuna, è lo studio delle italiane lettere, è l’amore delle arti belle, cui con infinita passione si dedica, imperocchè è per tal modo che la mente ed il cuore ottengono quel compimento che formano il perfetto cittadino, l’uomo cui premono i migliori destini della patria e i trionfi supremi della civiltà. —