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calandrelli alessandro

virilmente provvide; all’interna fortificazione di Roma diresse i suoi stadi, e a tal uopo divisò mobilizzare le guardie nazionali e organizzare i corpi volontari; e dispose promuovere tutti i materiali dell’interna difesa, sia col munirne i confini dello stato, sia col munirne le principali diramazioni, e l’essenziali località dell’Umbria e di Roma rendere ben guarnite, a fine di star parati anche al più tremendo conflitto. — Ordinò egli tre grandi magazzini da corredo, uno in Roma, l’altro in Bologna, e il terzo in Ancona, a fine di aver sempre pronto e perenne qualunque fornimento militare. — Divisò stabilire in Roma una fabbrica d’armi, e impose ai più rinomati carradori romani la costruzione delle casse, carretti, cassoni, carri a ridoli, fucine, attrezzi e tutto quanto era occorrente all’armamento di altre venti bocche da fuoco; — provvide alla cavalleria in mezzo a molti ostacoli; — seppe prevenire, provvedere, ordinare; — spedì commissari in Francia, nel Belgio, in Inghilterra, per acquisto di polvere, archibugi, cannoni e macchine, e persino in Grecia per aprire gli arruolamenti per 4000 bersaglieri; e fornì Roma di vettovaglie, onde la Repubblica nel giorno dell’assedio si trovò d’ogni cosa fornita. — Ampie vedute di strategia aveva il Calandrelli, e quando non si volle attendere il suo progetto di piombare su Napoli, perchè i diritti della proclamata Repubblica si rafforzassero, e la causa d’Italia più facilmente trionfasse ei si dimise. — Sarebbe stato certo ventura se al ministero di guerra fosse il Calandrelli rimasto, perciocchè per fermo nella sua energia e nel suo pronto consiglio non sarebbesi omesso di far trasportare a Roma tutto il materiale d’assedio che trovavasi a Civitavecchia e Ancona, e costretti a combattere con le sole artiglierie da campo, e qualche pezzo malconcio da 36. —

Gli avvenimenti di Roma incalzavano; — dal suolo di Francia si spingeva contro la Repubblica romana densissimo un nembo. — Gli uomini di più forte sapere, di provato patriottismo, di azione più pronta, erano chiamati al sommo delle cose, e tra questi era il Calandrelli. — La sua valentia nella scienza militare, e i miracoli del suo valore ben lo provarono i suoi cannoni quando respinse coi medesimi l’ala sinistra dei nemici, che scendevano per la valle cosidetta dell’Inferno, nel mentre il Generale Garibaldi distruggeva la destra dei Francesi che muovea verso la Porta S. Pancrazio, e Ludovico Calandrelli fratello di Alessandro facea tuonare le artiglierie nel centro con strage delle schiere nemiche. — Era il 30 aprile. — Alessandro per le virtù che lo distinguevano e per l’opera cbe avea compiuto era di subito fatto Colonnello, e conferivaglisi l’onore di benemerenza, decorandolo di una medaglia d’oro. — Durante la campagna di Velletri, in assenza del Generale Rosselli assumeva egli il comando della guarnigione di Roma. — Le forze francesi accre-