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bompiani avv. cav. pietro

puntello della temporale signoria del Papato, rendeva vani i supremi sforzi di tutti i liberali d’Italia, i quali ritraevansi quindi in aspettazione di più solenne risveglio, e attendendo che il destino segnasse l’ultima ora di un servaggio di secoli. —

Però la polizia papale prese di subito a perseguitare coloro, che eransi dimostrati amanti del proprio paese, e fra questi fu noverato anco Pietro Bompiani, il quale poscia esulò. — In Firenze fu egli addetto al Ministero dell’Interno, e qualunque ufficio assumesse, spiegò zelo e intelligenza. —

A coronare il nazionale edificio mancava Roma. — Il Sire di Francia e il papa Pio IX erano le barriere, che si opponevano alla gloriosa meta, al fine supremo, per cui tante vite eransi spente, tanti dolori sofferti. — Ma dinanzi al carro dei liberi tempi nulla s’arresta, e tostochò l’ora predestinata sia giunta, ogni fatto dee consumarsi. — E di vero i fati di Francia mutatisi e Napoleone III miseramente travolto nella polvere, Italia sgombrava il passo e s’abbracciava alla sua Roma. — Era il 20 Settembre 1870. — Non mai giorno più glorioso registrò la storia, non mai più forti commovimenti strinsero il cuore degl’italiani, non mai gioia più bella inondò l’anima di tutti i liberali. — Gli esuli di Roma rientravano nella terra natale con la festa più splendida della loro vita, tra gli abbracciamenti più sospirati di cari parenti, di amici diletti. —

Il Bompiani è fatto membro della Giunta di Governo, e di poi sostiene il Ministero di Grazia e Giustizia fino a che il governo italiano s’asside con stabile ordinamento nella capitale d’Italia. —

La cittadinanza romana alle prime elezioni lo mandava poi al seggio di Consigliere Comunale in Campidoglio. — Egli è molto versato nelle economiche discipline, e nelle materie amministrative, epperò fu in appresso nominato segretario dell’Amministrazione Provinciale, nella quale carica di presente si trova, e alla medesima attende con zelo ed interesse.

Non mancò di cadere anche sopra lui la solita decorazione de’ Ss. Maurizio e Lazzaro.

Brevi parole a brevi virtù, ma lode sempre a chi il proprio paese anche di un lievissimo raggio d’intelligenza giovò, e a cui presta opera in uffici distinti, epperò meritevole noi crediamo il Bompiani di questo biografico ricordo —


Roma. — Ottobre 1874