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spaziani avv. antonio |
starono estimazione e benemerenza, ma di spargere nel seno della patria i fiori più gentili e più belli, che ogni scrittore nella sua suprema missione dovrebbe curare, per diffondere quel divino profumo di morali, civili e politiche virtù, che formano l’eden della nazionale famiglia. — E dopo ciò ci è grata cosa oggi ragionare in brevi linee la vita di quel chiarissimo cittadino, che è l’avvocato Antonio Spaziani. —
In Genazzano, borgata di piacevole soggiorno della provincia romana, nasceva egli da civile famiglia, da onoratissimi genitori, quali sono Bartolomeo Spaziani ed Albina Moraschi-Mastricola, l’uno uomo d’integro carattere, di sensi nobilissimi, l’altra donna ornata di tutte virtù e amorosissima madre. —
Antonio Spaziani sin da fanciullo rivelò un’eletta intelligenza, un ingegno fervido, un cuore bello e gentile. — I genitori curarono di educarlo e di istruirlo nelle più distinte discipline, ed egli crebbe amante degli studi e passionato cultore della scienza, per il che partitosi di Genazzano trasferivasi a Roma, onde applicarsi allo studio della giurisprudenza, verso cui sentiva trasporto grandissimo.. — E di fatti così progredì in siffatta scienza, che volgendo l’anno 1857 era nella Romana Università laureato. —Davasi di poi alla prattica forense e desideroso di riuscire anche eccellente nelle economiche ed amministrative discipline, abbandonavasi anche alla prattica di quello. — Sebbene giovane degli anni, il suo nome venia salendo in bella reputazione, in onoranza distinta, o nel 1860 meritava di essere iscritto nell’albo degli Avvocati romani. — Sceso nella palestra del foro emerse tosto per l’altezza dell’intelligenza, per la vigoria dell’ingegno, per il corredo di scienza, per la vastità delle cognizioni, e lodi e applausi e onori riportava nella difensione delle cause, il perchè si guadagnò estimazione grandissima. — E in tali curo in tali trattazioni legali perdurava fino al 1870. — Nel volgere di quel decennio, cioè dal 1860 al 1870, nel mentre allo studio del diritto attendeva e alla difesa delle cause, traeva profitto dei mesi così detti feriali, in che i tribunali prendevan riposo, per ritrarsi nella sua terra natale in seno alla quiete serena della sua famiglia, e quivi non già abbandonavasi alla dolcezza degli ozi, che pur sariangli stati necessari per rinvigorire la salute alquanto scossa dai continuati lavori, ma dedicavasi di tutta lena agli studi di economia politica e di diritto commerciale, per supplire da solo al difetto dell’insegnamento di tali materie, che in quell’epoca lamentavasi nell’Università di Roma. —
Correva l’anno 1864 quando egli pubblicava per la stampa alcuni cenni sul potere del Senato Romano considerato in rapporto agli antichi statuti di Roma ed alla legge comunale allora vigente. — Siffatto lavoro oltre all’es-