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giammarioli avv. felice

della Lombardia, in cui seppe pur rivelarsi liberale sincero, cittadino integerrimo, e condurre ordinata l’amministrazione e le somme raccolte disporre con soddisfazione di tutti. —

Si sposò di poi a bella e virtuosa giovane di Milano, e questa lo rese per quattro anni sposo felice e padre di due diletti figliuoli. — Nel volgere però dell’anno 1870 la morte gl’invidiò quel tesoro d’amore, quella vita fortunata, e la sposa giovanissima ed adorata perdeva per crudelissimo morbo. — Noi non diremo quanta trafittura provasse nel cuore Felice Giammarioli, e quanto affanno gli premesse il petto, diremo sì bene elio quantunque la vista dei figli potesse portare alcun lenimento al suo immenso dolore, pure tanta era l’ambascia che lo stringeva, che divisò, per distrarre, se fosse stato possibile, il suo pensiero dall’angoscia profonda, di recarsi in Napoli, e nel muovere a quella volta ottenne dalla polizia pontificia che potesse rientrare in Frascati, e rimanersi cinque giorni soltanto in seno della propria famiglia. — Volgeva allora il mese di settembre 1870, e s’appressava il giorno, in cui Roma redenta doveva cinger sua fronte della pili gloriosa corona, siccome capitale d’Italia. — Il Giammarioli, accolto nella sua terra nativa con esultanza generale, davasi tosto a preparare la città alla conquista suprema della sospirata libertà, e aveva compagni nell’opera quegli egregi cittadini, che sono Felice Ferri ed Angelo Tittoni. — La sera pertanto del 17 settembre il consiglio comunale pontificio era invitata a rassegnare i poteri, e saliva alla carica di Presidente della nuova Giunta il Giammarioli, che in nome del Re Vittorio Emanuele assumeva le funzioni. — Attivo, pronto, intelligente, energico, egli condusse quel rivolgimento con plauso di tutti, e seppe quell’ufficio non solo sostenere, ma al còmpito attese anche di pretore, e cooperò di tutta lena perchè il Plebiscito riuscisse quindi degno di una città libera e patriottica. — Successe quindi il finale trionfo con l’occupazione di Roma, e Italia trasse il sospiro dei secoli. —

Il Giammarioli stabiliva quindi sua dimora nella capitale della Nazione; ed oggi è desso uno dei più chiari giovani avvocati, ornamento del Foro Romano, uno dei più distinti consiglieri provinciali che rifulge per la bella intelligenza, e per le immense cognizioni che non solamente nelle legali ma nelle economiche e amministrative discipline possiede. —

In Felice Giammarioli noi quindi vediamo uua giovane figura splendida per tutte le più belle qualità della mente e dell’animo, che non esitiamo raccomandare alla onoranza di perenne ricordo, di benemerito cittadino. —



Roma — Decembre 1874.