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camuccini barone gio. batt. |
Pietro Giordani, in sul fine di un suo discorso, che fece per un dipinto del Camuccini e del Landi, in cui così conclude: «Come sviscerato e pertinacissimo nell’amore dell’Italia, vi ringrazio per lo splendore, di che la comune patria carissima illustrate! vi ringrazio per quello che dai dotti di queste cose intendo, che quest’arte vostra divina voi la conservate dalle oltramontane affetlazioìii, pura, italiana! Questo mi fa riverente e divoto a voi: questo mi fece animoso di invitare la nostra gioventù a studiare nelle vostre opere le ragioni e quella che oggi chiamano filosofia delle arti; ad apprendere che non dobbiamo nelle condizioni de’ tempi cercare scusa ai difetti, quando voi gloriosamente provate che la nostra età può ancora in Italia produrre pitture eccellenti, pitture non degeneranti dalla dignità antica e schiettamente italiane.»
Sotto i rai paterni cresceva Giovanni Battista Camuccini, il quale fin dalla più tenera età rivelava robustezza d’ingegno, ed animo gentilissimo. Amò gli studi ed alla latina ed italiana letteratura s’informò. Ma nel suo cuore ardeva anche il desiderio d’apprendere l’arte del dipingere, nella sua mente brillava un lampo del genio di suo padre. — Egli sentì sopratutto inclinazione alla pittura di paesaggio, e a lui fu maestro quel Giovanni Battista Bassi di Bologna, distintissimo pittore di paese. — Con grande passione quell’arte il Camuccini studiando, in breve fece aperto come nella medesima era per inalzarsi. E di vero, quantunque egli abbia un sentire oltremisura modesto, quantunque sia d’animo schivo dal dimostrare l’onorato valore di sue opere, purnondimeno crediamo debito della nostra libera penna segnalare il inerito di lui, particolarmente nella pittura di paese e far manifesto come molti suoi lavori vadano ammirati dai dotti dell’arte, e rivelino l’eccellenza dell’autore, avvegnachè abbia poi dovuto quell’arte alquanto abbandonare per darsi alle cure di famiglia, che reclamarono la maggiore di lui sollecitudine.
Egli fu pure studioso di storia, sopra la quale piacqucgli meditare con mente di filosofo, e si applicò eziandio agli studi di archeologia e di numismatica e s’ebbe a maestri l’illustre Antonio Nibbia e il chiarissimo Melchiorre Misserini, e nell’archeologia e nella numismatica anche di presente con ispeciale interessamento si occupa, e in tali materie è uno degli uomini più distinti, e venuti in bella nominanza. — Pregiate e ricche collezioni egli va formando di armi, di quadri, di medaglie, di monete, ed ha composto di