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simonetti cav. luigi |
industria, e faceva ampio corredo di quelle cognizioni, che piti tardi dovevano formare di lui un abile e raro amministratore, e nella negoziazione eccellentissimo. —
Volgevano gli anni, e Italia costituitasi nazione, aspirava alla suprema conquista di Roma siccome sua capitale. — Il 20 settembre 1870 l’ardentissimo voto, la lunga aspirazione compievasi. — E tostochè questo avveniva era egli eletto membro della Giunta provvisoria di Governo, il che significava già la bella riputazione onde era circondato il suo nome. — Però tale ufficio rassegnava, dappoichè amava egli piuttosto vedere aperta la volontà del popolo in siffatta elezione, ma la delicatezza dei suoi sentimenti, la modestia squisita di se medesimo non facendogli ravvisare nella destinazione a quell’ufficio l’espressione popolare, ne declinava l’accettazione. —
Non pertanto i propri concittadini, che grandemente lo amavano e la avevano in onoranza, vollero al seggio di Consigliere comunale mandarlo in Campidoglio, chè la di lui intelligenza, la di lui abilità amministrativa faceva ad essi sicurtà dell’utile che avrebbe apportato alla propria città nella trattazione degli interessi municipali. —
E giovi a porre in rilievo, com’egli era già in chiarissima rinomanza venuto, anco il fatto, che nel gennaio 1871 appena la Banca nazionale aveva sede in Roma, era desso eletto tra i reggenti. —
Era di poi nel 10 aprile 1871 nominato giudice del Tribunale di Commercio, il che è pure una prova del suo bel nome, dell’altissima estimazione, universalmente guadagnata, ma egli stretto da molteplici incarichi municipali, anche a quello onorificentissimo ufficio rinunciava. —
Nella carica di Consigliere comunale essendo, dimostrò sempre zelo, premura, interessamento supremo, e il bene comune ebbe sempre in vista. — Nell’ottobre 1871 venne eletto Assessore supplente, e confermato a tutt’oggi in ciascuna votazione. — Noi non diremo le molte e varie commissioni, gl’incarichi diversi avuti in Campidoglio, diremo sibbene come egli al tutto adempia con mirabile sollecitudine, con abilità rarissima, con lode e soddisfazione generale. — Ed allorquando l’egregio Aw. Pietro Venturi sosteneva le funzioni di Sindaco, vedemmo il Simonetti reggere le finanze municipali, le quali procedevano floridamente, e lasciò il comunale tesoro in prosperissime condizioni, chè il di lui accorgimento, la di lui sapienza amministrativa quivi si parvero mirabilmente. — Ed oggi nell’assenza del Cav. Galletti assessore delle finanze municipali, è desso chiamato quale Assessore a rappresentarlo, ed ahi! in quale stato rivegga la finanza ed amministrazione municipale noi non esprimeremo, chè purtroppo è cosa manifesta, ed al riassetto della medesima con