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silenzi dott. cav. giovanni

La famiglia Silenzi, donde discese Lorenzo trasse origine in Macerata, e ne uscirono uomini distinti nella scienza medica, e nelle lettere, di che si trova onorata memoria nella storia di quel Municipio.

Pietro Silenzi ebbe quattro figliuoli, e Giovanni, ultimo di essi, vide la luce allorquando il proprio genitore onestissimo ed operosissimo uomo, come egli fu, e a tutti accettissimo, mercè l’industria ed il commercio era salito in bella fortuna, la quale dapprima era venuta meno per la prematura morte del padre suo, da cui era lasciato nell’infanzia. — Giovanni insieme ai suoi fratelli s’ebbe una eletta educazione e crebbe nell’amor degli studi, nei quali rapidamente egli progredì, chè svegliatezza d’ingegno e bellezza di cuore sin dai primi anni rivelava.

Dopo i politici rivolgimenti del 1831, aggiogata di nuovo Italia alla schiavitù forastiera, in Roma tra i ministri del santuario eran taluni, cui troppo zelo premendo non si ristavano dall’intromettersi anche nei penetrali delle domestiche pareti, ove specialmente giovani di svegliata niente trovavansi, e suggestioni sconsigliate, e qualunque mezzo, purché si giungesse al fine, adoperando, sulle menti e sulle coscienze dei genitori volevano imporsi, affinchè i figliuoli al servizio della religione avviassero, la loro indole, e le loro inclinazioni combattendo. —

Si tentò quindi far di Giovanni Silenzi una vittima di quel sentimento religioso, che purtroppo diè luogo a tanti pentimenti, a scandali funosti, a spettacoli nefandi, e con quanto danno della religione inutile è a dire. Ma seppe il Silenzi i propri genitori persuadere, chè i loro cuori gentili, le loro anime pie, i loro costumi integerrimi, e la patriarcale loro buona fede avean soggiaciuto a sinistra influenza, e li fece convinti che non dovea essere allontanato da quella via, nella quale sentivasi chiamato ad esercitare l’ingegno e gli affetti. — E di vero negli studi proseguendo, i più splendidi frutti ne coglieva, onde era speranza dolcissima per l’avvenire di se, de’ suoi, e della patria. — I primi elementi delle Matematiche e della Filosofia apprese da quel chiarissimo Professore che fu Matteo Martini, al quale venne di poi meritamente conferita la cattedra di Fisica nella Università di Perugia. Ed essendo ottimo cittadino, italiano schiettamente liberale ispirò anche nell’animo bellissimo del giovane studente amore della patria e sentimenti ardentissimi di libertà, e per lo svolgersi dell’eletto ingegno gli porse consiglio, perchè, a conseguire i gradi Accademici e la Laurea in filosofia, lo avesse in quella Università seguito. — E di fatti non solo gli onori in quelle scienze riportò il Silenzi, ma sì anco si diè nei due anni che in Perugia rimase, a studiar medicina e a tener dietro alle lezioni del Prof. Sebastiano Purgotti in Chimica, e a quelle di Domenico Bruschi