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sella cav. quintino |
nistero, fu forza al Sella rassegnare il grave incarico, e se in appresso s’avranno migliori provvedimenti, e la fortuna dello Stato raggiungerà quella perfetta prosperità tanto desiderata, certo sarà conforto supremo alla patria, la quale non pertanto disconoscerà i meriti di un cittadino, quale è Quintino Sella, che sempre operò per il conseguimento del pubblico e privato bene, di un uomo distintissimo, quale egli è, nella sapienza economica, amministrativa, civile e politica, e che nella trattazione della cosa pubblica si acquistò benemerenza ed onore, di un uomo, cui certo il paese riguarderà con particolare estimazione, essendochè di lui potrà sempre giovarsi e trarne utilità. —
A provar poi in quanto pregio sia pur riguardato da Roma, giovi notare, come nelle ultime elezioni amministrative dalla romana cittadinanza fosse mandato in Campidoglio ad assidersi nel seggio consiliare degli antichi padri della patria, perocchè gl’interessi del Comune reclamino uomini nelle economiche ed amministrative discipline eccellenti, cittadini, che sappiano col consiglio e coll’opera concorrere all’assetto delle finanze municipali, al buono ordinamento della amministrazione, al prosperamento della pubblica cosa. — Ed il Sella può certo menar vanto di sì bella attestazione di stima e di affetto, presentatagli dai cittadini romani, i quali con ciò han mostrato di sapore rendere onore agli uomini, che posseggono le più elette virtù civili, morali e politiche, e che hanno benemeritato della patria. Sì, Roma, riconosce nel Sella l’uomo eminentemente dotto, l’italiano, che ama sinceramente il proprio paese, il cittadino, che volle Roma capitale d’Italia, ed appena lo fu vi trasportò i suoi lari, e vi stabilì sua famiglia siccome in terra nativa, in terra caramente diletta. —
Quintino Sella è stato quegli che ha istituito il Club Alpino, alla scopo bellissimo e nobilissimo di muovere il popolo e ogni gente colta a peregrinazioni dilettevoli ed istruttive, e là sul dorso dei petrosi monti, sulla vetta delle nevose alpi intrattenere ognuno a contemplare i miracoli della natura, e studiarne l’arcana onnipotenza. — Basti leggere — Una salita al Monviso — lettera del Sella indirizzata al chiarissimo Gastaldi Segretario della scuola per gl’ingegneri, per invogliare chiunque all’ascensione delle Alpi, onde ammirarne le stupende bellezze, ed accrescere l’amore allo studio delle scienze naturali. — Bellissimo è anche il suo discorso pronunziato, come Presidente del Club Alpino all’apertura del VII congresso, e il Brindisi detto al banchetto del Club medesimo, in cui molto a proposito nel parlare dei sentimenti, che si svolgono in sulle vette delle alpi si esprime «Fra le tribolazioni della vita vi sono talvolta momenti di sconforto e di sfiducia. Fate una buona salita alpina e giunti su quelle vette esclamerete col poeta: