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sella cav. quintino

terari, noi lo vediamo, allorchè appresso entrò nella vita politica, vestire i suoi pensieri e i suoi ragionari, con veste forbita, e avere pronta, facile, robusta la favella. —

Egli fu messo dal padre a studiare matematiche, onde potesse meglio dirigere e far prosperare l’opificio paterno; ma egli si segnalò in modo così straordinario in quegli studi, che i di lui grandi maestri Giulio e Plana ne fecero altissimo encomio, e non ancora laureato, il Ministro Des-Ambrois gli offerse di mandarlo all’estero per gli studi delle miniere. — Egli aveva avuto poco prima la sventura di perdere suo padre, onde si consultò co’ suoi zii. — Questi furono unanimi nel rispondergli, che l’uomo il quale ha una occupazione indipendente in casa è ben pazzo se va a farsi dipendente in un impiego. — Erano dell’istesso parere i fratelli e la madre, ma egli desideroso di proseguire negli studi, in cui doveva tanto emergere, e di vedere nuove genti e nuovi luoghi, tanto fece che la madre e i fratelli si piegarono, non però gli zii. Ma un tal giorno, narra il Lessona, uno di questi zii incontrò il nipote ministro, mentre d’ogni parte gli si porgeva reverenza ed onore. — Il nipote gli corse incontro ad abbracciarlo, ed egli guardatolo un poco, scrollò il capo, e sorridendo disse — Peccato! Saresti diventato un così buon fabbricante di panni!

Applicassi egli più facilmente all’ingegneria, e in siffatta scienza desiderando perfezionarsi, andò a compierne gli studi a Parigi, ed emerse tra i giovani più distinti. La famiglia Sella fu sempre desiderosa mantenersi indipendente e sciolta da ogni vincolo, che potesse costringere la individuale libertà, e quindi fu vaga sempre di spiegare sue libere forze nel campo fertilissimo delle industrie e dei commerci. — Ma Quintino Sella nell’essersi sottratto a questa legge di famiglia è rimasto però un punto luminoso di gloria italiana, che onora il suo stipite e sparge luce serena sulla propria famiglia. —

Dedicossi quindi alla mineralogia, e in questa materia scrisse pregiate memorie, che meritarono esser tradotte in più lingue straniere, onde giovanissimo degli anni raccolse già bellissima fama in Germania, in Francia, in Inghilterra, ed onorava per tal modo la patria sin dai primordi dell’età sua. E qui stimiamo acconcio far menzione come nel maggio 1871, in una splendida relazione alla commissione d’inchiesta, Quintino Sella ragionasse sulle condizioni dell’industrie minerarie nell’isola di Sardegna, e ne redigesse un atlante bellissimo, onde s’ebbe il plauso e la lode di tutti. — Lo vollero pertanto iscritto membro in più accademie scientifiche, e s’acquistò di subito estimazione universale. — Di mente robusta e di forte ingegno, com’è, coltivò anche la scienza economica e politica, verso cui pur senti grande dispo-