Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/219


savorelli marchese achille

Il Campidoglio splendeva di novella luce e per entro il medesimo dovevano quindi accogliersi uomini nuovi, che per elevatezza d’ingegno, per virtù dilunga sperienza, per profondità e vastità di cognizioni, e specialmente per sapienza di cose economiche ed amministrative alla trattazione degli interessi comunali fossero atti, e portassero quindi all’altezza dei nuovi tempi le municipali istituzioni, e l’amministrazione avviassero a migliori fortune, onde la prosperità pubblica e privata derivandone, Roma acquistando bellezza apparisse anche sempre meglio nella sua prisca grandezza, e il popolo romano nella libera vita trovasse la felicità di sua esistenza. — Noi non diremo se questo si ottenne, e se dopochè Roma fu fatta capitale d’Italia, siasi coperto il suolo di fiori o non piuttosto di spine, chè in altre nostre pubblicazioni ne terremo proposito — Ma proseguendo a parlare del marchese Savorelli diremo che conosciuto essendo dai propri concittadini, siccome uomo di fermo carettere, di una integrità la più rara, saggio, onesto, e veracemente liberale, e attissimo quindi alle pubbliche faccende, fu perciò nelle elezioni del 1871 eletto Consigliere Comunale, nel quale uffizio così seppe emergere, e far sempre più aperti i suoi meriti, che indi a breve tempo era nominato Assessore Supplente, e poco appresso, per la malattia dell’egregio Avvocato Felice Ostini, nominato Assessore dell’Ufficio secondo. — E in queste funzioni egli essendo, noi non enuncieremo, come a tutto uomo s’adoperi e con quanta sapienza, con"quanto amore, con quanta cura tratti gli affari del Comune a lui affidati, diremo sì bene essere egli venuto sempre più in pregio, e la stima essersi di tutti acquistata, e che con gli egregi fatti risponde all’onore del casato. —

Ma se dilungar ci vorremmo nello esporre tutte le più belle ed elette virtù, che ornano l’animo e la mente del marchese Savorelli, non certo bastevoli sariano queste brevi pagine, nelle quali lo abbiamo semplicemente delineato, affinchè nella cronaca de’ nostri tempi, rimanga siccome lodata memoria d’uomini, che degnamente occuparono il posto de’ padri della patria in Campidoglio. —

Però aggiungeremo, a prova della estimazione grandissima, ch’ei sà meritarsi, come faccia parte della Congregazione di Carità, di questo Istituto che la religione degli avi consacrò, siccome fonte, d’onde derivano conforti e soccorsi all’umanità orfana e sofferente, ed il Savorelli con la pietà dell’animo gentilissimo, con le sue cognizioni altamente amministrative, con la operosa sua sollecitudine anche in questo Istituto porta la sua azione utilissima. —

E come padre di famiglia, diremo essere sculto nella sua anima quanto disse un sommo italiano, che cioè «la famiglia è la patria del core, la famiglia ha in se un elemento di bene raro a trovarsi altrove, la durata. Gli