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rosa commend. pietro

dell’intelligente visitatore i nuovi scavi, che sotto la sna valente direzione si eseguiscono nel Foro Romano, nel Palatino, Ostia, Villa Adriana e nel restante tutto della provincia nostra, i quali spaziando nella grandezza dell’arte si riposano in bene ordinati monumenti. —

E ben dice il Des Jardin: «chi v’ha che non s’interessi di Virgilio, di Tito Livio, di Lucano? — chi si rimarrà freddo alla sola vista del Tevere? Chi udendo i nomi di Cecilia Metella, Scipione, Ortensio, Catone non gusterà lo spirito elegante di Orazio, di quel poeta il meno invecchiato dopo che Omero si addormentò sulle rive dello Jonio? — Bisogna avere il culto di questi ricordi per comprendere Boma, e specialmente le mine delle sue campagne, bisogna amare Lucano, Dionisio e Tacito e Cincinnato come li ama teneramente il Rosa.» — E fu al fonte di questi autori che il Rosa bevendo la scienza delle cose antiche, lo prese amore fortissimo di trarre sua vita nelle segrete ricerche per istrappare alla notte del tempo le età, che dormivano il sonno dell’oblio, epperò non cura disagi, e a tutti gli elementi par mandi una sfida, dappoichè agli ardentissimi raggi del sole, al furiare delle tempeste, alla crudezza del verno resiste, e procede innanzi come un nume creatore di un mondo. — Onde a ragione esclama il Des Jardin: «È bello di vederlo percorrere i campi, che ora gli sono famigliari, con la carta ed il suo metro alla mano, lo sguardo fisso al suolo, la fronte bruna — egli è il vero geografo.» —Ed aggiunge: «Pietro Rosa da un pavimento di una strada sà trarre il partito di ritrovare quindi una città, ma bisogna possedere la sua riflessione per giungere ad una tale scoperta, sono veramente le strade che gli indicano il movimento politico e commerciale. A questo primo dato stabilito con l’esame del suolo vi si aggiunge l’altro scientifico, che viene a corroborare il primo ottenuto dalla costituzione fisica e geologica del suolo, il sollevamento vulcanico, formando dei colli e delle valli, ci mostra il punto centrale della difesa delle città e della probabile loro estensione. — Nessuno prima di Rosa aveva riflettuto a queste verità fondamentali, che formando uh sol corpo di dottrina geografica hanno acquistato per l’applicazione il valore di un metodo. — Grazie a ciò e per questi principi fedelmente eseguiti dall’infaticabile esploratore, ogni città venne ritrovata c posta sulla carta con il suo relativo territorio, le sue strade, che legano le città vicine, i suoi acquedotti; vengono in somma à rivivere tutte con le loro abitudini ed i loro usi poco cambiati dall’epoca primitiva di Roma.» —

Ed il Rosa in mezzo alle cure gravissime degli studi, delle ricerche, delle faticose escursioni, vedeva pur crescere a suo conforto dolcissimo una cara famiglia, perocchè sebbene nell’anno 1859 perdesse la consorte dilettissima Teo-