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poggioli pietro |
Quante capacità perdute per mancanza di mezzi! Quanti mezzi disastrosamente inerti, perchè affidati dalla fortuna a mani incapaci! Il danno, che ne soffre la Società, è enorme. —
La dissoluzione ha guadagnato la nostra Società egoista; noi ci agitiamo nell’urto di una crisi vasta, profonda, che inviluppa tutta la civilizzazione, dopo la crisi attuale sorgerà quell’avvenire, che offrirà unità potente d’interessi, di simpatie, d’istituzioni. — E che così avvenga, noi rispondiamo, essere speranza, chè ben quello parole di Gio: Battista Vico ai moderni tempi si attagliano. —
Pietro Poggioli fece parte del Comitato, che al Plebiscito di Roma con patriottica sollecitudine attese. — I propri concittadini lo vollero quindi in Campidoglio, all’uffizio di Consigliere Comunale, che ben conoscendone le virtù, e quanto egli valga nella buona amministrazione, portavano sicurezza, che egli avrebbe gli interessi e il bene della città sopratutto curato. — Ed il Poggioli si diè all’opera, ma il guasto vcggendo della municipale amministrazione, nè potendo riparare al medesimo la forte e buona volontà di pochi, stimò meglio dimettersi. —
Però la cittadinanza romana grandemente stimandolo, lo volle rieletto, ed egli alla attestazione di tanta fiducia corrispose di tutto proposito e a tutt’ uomo applicandosi al bene comunale. — Fu egli membro di più commissioni, fra le quali quella per la nomina degl’impiegati municipali, ed il suo consiglio, e la sna azione diresse sempre a raggiungere l’utilità pubblica e privata, e a portare la sua pietra all’edifizio della civiltà e del progresso. — Il suo avviso fu sempre di regolare l’amministrazione comunale con la più possibile economia, per non far cadere sul popolo una maggiore gravezza di imposte, di cui và enormemente già carico per le esigenze governative. —
11 Poggioli pertanto è uno degli uomini, che per i sentimenti d’indipendenza e di progresso, per le sue larghe cognizioni amministrative, per le sue elette virtù, molto può giovare al Comune ed alla Nazione. — Egli di presente siccome membro della Commissione Ospitaliera, presta anco sua opera nell’amministrazione dell’Ospedale di S. Gallicano, e la conduce con vera sapienza economica amministrativa. — E poiché la piaga, che mortalmente affligge il corpo della patria, è la mala amministrazione, così nel mentre portiamo biografica nota di quei cittadini, che all’uffizio di Consiglieri Comunali furon chiamati, raccomandiamo in ispecial modo coloro, che nel campo amministrativo combattendo, possono il più bello dei trionfi conquistare — il benessere del popolo, e una vita sana alla nazione. —
Tip. Tiberina Piazza Borghese. | Riccardo Fait — Editore |