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ostini avv. felice |
a questo fine supremo cooperare per quanto potè, onde formò parte dei comitati liberali, e favoreggiò caldamente la causa italiana. —
Quando la gloriosa epopea incominciava nel 1859, che poscia ha condotto Italia ad esser nazione, Felice Ostini sentì rinascere nell’animo suo il fulgido raggio delle patrie speranze, e insieme ai patrioti di Roma e d’Italia tutta il voto di lunghi secoli desiderò veder compiuto, e vi concorse come potè coll’opera.
Dapertutto stimato, era egli eletto gonfaloniere in Genzano, e colà trovavasi quando la generosa insurrezione avveniva, che aspirava al possesso di Roma, ma gli fu allora forza attendere ad impedire la guerra di morte che minacciava il colera in Genzano, perocchè aveva già attaccato i circonvicini, paesi, e di tutta lena si adoperò dispiegando sollecitudini e cure, e fu veramente esempio di abnegazione, di zelo, di uomo che seppe prevedere e provvedere alla riparazione dello spaventoso infortunio. — E poichè l’Ostini dal ufficio di gonfaloniere si ritirava, nel mentre da quella cittadinanza aveva dimostrazione di affetto gratissimo, gli era pur espresso dolente rammarico di non averlo più a capo di quel Comune. —
Tornato a Roma, e fattasi maggiore la fortuna del suo patrimonio, si diè di proposito alle cure amministrative de’ suoi beni, e ad attendere per tal guisa alla prosperità della propria famiglia.
Un sommo italiano profetava or non ha molti anni, che da Roma soltanto può muovere la parola dell’unità moderna, che da Roma solo uscir deve unità d’incivilimento, accettata dal libero consenso dei popoli all’umanità. — E il 20 Settembre 1870 Roma era redenta all’Italia, e in Roma oggi deve svolgersi tutta l’azione politica, sociale, umanitaria, perchè il vaticinio si avveri, perchè si raggiunga il patto felice dell’alleanza dei popoli. — Arduo còmpito è questo, in cui altisssimo genio d’uomini, vera sapienza politica, amore dell’umanità si richiede. —
Tra i cittadini, quegli che ebbero la maggiorità dei voti nelle elezioni dei Consiglieri Comunali in Campidoglio, fu Felice Ostini, il che prova come egli sia nel cuore dei propri concittadini, come le sue virtù siano universalmente riconosciute, e quanta fiducia egli goda. — Fu poi due volte eletto membro della Giunta Municipale, ma la prima volta per particolari motivi diede rinuncia, e la seconda per cagione di malattia.
Però a far manifesti sempre meglio i meriti sì della mente, che del cuore dell’Avv. Felice Ostini, noi noteremo come egli fosse portato eziandio alla candidatura di deputato al Parlamento Nazionale nel 2.° Collegio di Roma, e come venuto in ballottaggio con il Prof.r Cerroti questi rimanesse eletto per il lievissimo numero di nove voti. —