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principe don filippo orsini

come dice un chiarissimo scrittore, quasi pronosticativo de’ futuri secoli, il quale ci stringe a desiderare la nostra perpetua gloria, il felicissimo stato della nostra, patria, e la continua salute di quelli, che nasceranno da noi, non può di certo esser manchevole rutilità generale derivante dalla di loro opera. E poichè nelle nostre biografiche pubblicazioni ci fu grata cosa parlare di quei cittadini, che al Consiglio del Comune salirono in Campidoglio, e dirne, senza la vana ombra della adulazione, la lode, ove il merito veramente risplende, così oggi con compiacente animo al debito dello scrittor adempiamo delineando in brevi tratti la vita del Principe D Filippo Orsini, che la cittadinanza romana, nelle ultime elezioni amministrative, mandò al seggio dei Consiglieri comunali, perchè si avvantaggiasse la municipale amministrazione, abbisognevole di nuovi uomini sapienti ed onesti.

Svolgendo la storia, noi veggiamo fin da lunghi secoli la famiglia Orsini aver vita, e quindi un lungo ordine di antenati succedersi, i quali si distinsero alcuni nei parteggiamenti guelfi, altri in quelli ghibellini, e in mezzo ai tempi di tenebrosa caligine ravvolti, e fra le lotte civili, morali, religiose è politiche, tutti emersero per diverse imprese, e per cariche diverse, e sulle pagine degli storici volumi lasciarono perpetuata la memoria. Nelle tempeste degli avvenimenti, nelle tumultuose vicende di casi fortunosi, i rami della famiglia Orsini si divisero alcuni in Francia, altri in Germania, ed altri in Roma, e da questi discende il Principe D. Filippo Orsini, che in Roma sortiva i natali nel 1813. Suo padre D. Domenico principe Orsini, fu uomo di nobili sensi, integerrimo sempre, e dagli avi suoi raccolse l’eredità religiosa di assistente al soglio dei Pontefici, cui adempì senza bacchettonerie e senza confondere con quella carica il sentimento politico. Don Filippo Orsini, che sin da giovinetto dimostrò vivacità d’ingegno, e bellezza di animo, crebbe informato ad una educazione la più nobile e più delicata, e ad una istruzione, che perfezionò la sua mente ed il cuore, o lo rese uro dei più colti principi romani. — Ed è questa certamente l’onoranza più bella in chi s’ebbe da fortuna agi e ricchezze, perocchè il più spesso tra gli ozi dorati, e le voluttuose mollezze, trascorro la vita il godente epulone, il ricco neghittoso. Don Filippo Orsini ebbe desiderio mai sempre di acquistare nuove cognizioni, e trarre lezioni di umano sapere dalla scuola della vita, che è appunto la scuola ove s’apprendono le pratiche discipline, rutile filosofia, la scienza di tutte co e, ed è riuscito cittadino di alta estimazione