Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
biografie dei consiglieri comunali di roma |
PRINCIPE DON FILIPPO ORSINI
Consigliere Comunale
a nobiltà del casato, la grandezza della fortuna, l’altezza della social condizione esser dovriano sprone a coloro, cui fu data tanta avventura nel mondo, d’inalzarsi sopra la comune schiera del volgo, di correre sulla via delle più splendide virtù, di seguire le orme onorate, che stamparono sopra la terra gli avi nostri, e con l’ingegno e con le opere rendersi cittadini utili a sè medesimi, alla propria città, alla nazione. — E di vero tale hanno un prestigio dinanzi al popolo, tale mandano una luce abbagliante coloro, i quali la sorte collocò negli agi beati, e nella abbondanza di ogni dovizia, che alla di loro voce di leggieri si porge più ascolto, al di loro cospetto si sente un’arcana reverenza, onde l’uomo par sia costretto talvolta da un misterioso potere ad inchinarsi alla ricchezza. — Egli è perciò che a quei cittadini, cui la sorte sorrise di un sorriso felice, circondandoli dei beni materiali della terra, più che ad ogni altro incombe dovere di esercitarsi nelle virtù, di operare al bene del proprio paese, e alla felicità del popolo. E noi crediamo che se uomini di alta fortuna, ornati dei pregi più eletti della mente e del cuore, di sensi onesti, gentili, magnanimi, e di forti e generosi propositi, salissero in dignità alla trattazione delle cose di Stato, o gl’interessi della città curassero, la pubblica e privata prosperità andrebbe ognora più progredendo, e nel benessere del popolo riposerebbe tranquilla e serena tutta la nazionale famiglia. Quindi a noi conforta il cuore, allorché vediamo nobili e doviziosi cittadini a supremi uffici chiamati, perocché se ai pregi della fortuna si congiungono quelli dell’ingegno e dell’animo, e sentono per entro sé stessi quel desiderio,