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avv. raffaele marchetti

piva il corso nella città stessa di Camerino. — Nel Novembre 1839 entrava nella Romana Università, ed applicavasi alle legali discipline. Nella scienza del Giure fece profonda sua mente, e nell’anno 1843 ne riportava la laurea. — Ad acquistar poi la prattica forense, si diè a frequentar lo studio dell’Avv. Pasqualoni, che godeva fama di liberale, onde i sospetti della polizia papale caddero di buon’ora anche sopra il Marchetti, il quale era sì cupamente preso di mira, e tanto dette di se a temere che non solo di continuo si lasciavano andare sulle di lui pòste i levrieri pontifici, ma si giungeva persino a sottoporlo a rigorosa perquisizione nella persona e nella casa di sua dimora. — Nè ciò fu bastevole, imperciocchè Mons. Zacchia allora Governatore di Roma senza motivazione di sentenza, lo condannava all’espiazione di dieci giorni di esercizi spirituali nel convento di S. Eusebio. —

Esercizi spirituali! — Era questa una pena di rigoroso ritiro in un convento, nel quale era tormentato il recluso con ogni guisa di privazioni e nutrito di giaculatorie, o di prediche, perocchè agli orrori del Sant’Uffizio si tentava supplire con la vaniloquenza piena di arcane paure, e con il fantasma d’un eternità di dolori dopo la morte, formando di Dio un amalgama di contradizioni e d’infamia. —

Ma il Marchetti stette saldo nella sua fede di cittadino liberale, e la indipendenza, e la unità e la libertà della patria sempre più desiderò. —

Resasi vacante nell’ottobre 1846 la Cattedra di diritto criminale, concorse alla medesima, e così sopra tutti si distinse, che fu onorato della nomina di Uditore presso la S. Consulta, e al succedere degli avvenimenti che l’ascensione di Pio Nono al Papato glorificavano, era promosso quale Capo della Divisione al Ministero della Giustizia, ove la sua opera esercitò anche durante la rivoluziono politica del 1849, in cui seppe pure acquistarsi la stima dei sommi uomini di quei tempi. —

Caduta la Romana Repubblica e restauratosi colle bajonette straniere il governo papale, costituivasi la cosidetta Censura politica, la quale decretava la immediata destituzione del Marchetti per — (sono le testuali parole) il suo fanatismo verso la cosidetta Repubblica. — E qui giova notare come egli non fosse partigiano del governo repubblicano, ma sibbene appartenesse alla schiera dei moderati, onde s’ebbe la intimità ed amicizia di un Farini, di un Perfetti, e fu ammiratore caldissimo di quel Pellegrino Rossi, che cadde trafitto dal pugnale del sicario allorquando saliva le scale del Palazzo della Cancelleria. —

Destituito dell’impiego, davasi il Marchetti all’Avvocatura, e nel 1852 dappresso concorso, il titolo d’Avvocato dalla S. Rota otteneva, e venne in