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alibrandi cav. luigi

ed il generale Duphot rimase ucciso: dichiarossi la violazione iuris gentium, domandossi vendetta siccome allora che il Basville veniva scannato nel 1793 per furia di popolo che non voleva si facesse guerra al Papa per favorire la Francia: il gridìo fu sommo, ed il Direttorio di Parigi che da gran tempo anelava e preparava il pretesto, intimò guerra, e guerra si combattè. Ma nel gennaio del 1798 lo Stato Pontificio veniva tutto occupato e messo a rubba, dove non si ardeva si taglieggiava, sino a che nel dì 10 febbraio Berthier coi Franco-Cisalpini entrava in Roma proclamando solenne la redenzione che la Francia generosa veniva ad apportare alla propria sorella del Tebro. Qua e là s’innalzarono gli alberi della libertà, intorno a cui mattirono molti che pareano severi cittadini, e femminacce spudorate ballarono la ridda d’inferno, mentre al Foro Romano dinnanzi ad un notaio proclamavasi la Repubblica Romana. Il Papa veniva intanto tolto dalla sua residenza poiché aveva fermamente data ripulsa al Cervoni di patteggiare la rinunzia della sua temporale signoria, per cui stretto sotto la più rigorosa sorveglianza passava in Toscana, e veniva tratto prigione in Francia. E Roma i francesi liberatori mettevano al sacco, ed i palazzi del Vaticano, del Quirinale, di Castel Gandolfo venivano di tutto depredati, e quando le suppellettili ebbero fine, allora si diè mano a schiodare porte, a sfasciare armadi, seco asportando checché avessero trovato, ed i beni di Propaganda, dell’Accademia, le Paludi Pontine, vennero gittate in pasto al Fisco, e tanta fu la desolazione che i Romani subirono, da rimanersi come smemorati dinnanzi ai più feroci depredamenti ed arsioni. - Nel dì 20 marzo 1798 bandivasi solennissima festa per far tripudio nel nome della Repubblica Romana, a cui come gemme nella corona si univano l’Anconitana, il Tevere con Roma, Cimino od Anagni, Circeo o Viterbo, Clitunno o Spoleto, Metauro o Macerata, Musone o Sinigaglia, Trasimeno o Perugia, Tronto o Fermo. - E nella festa aprivasi lo Senato e proclamavasi lo Statuto, e facevasi l’appello, quindi coniavasi una medaglia commemorativa, con le scritte Berthier restitutor urbis - Gallia salus generis humani. - E Berthier era il restitutore della antica invasione de’ barbari, che della salute portata dalla Gallia provonne Roma per lungo tempo gli sciaguratissimi effetti. - Brutta storia, e coloro che troppo s’illusero nella redenzione per tale mezzo venuta dalla Francia, tardi piansero sui mali della patria che videro da ogni orrore e niquizia contaminata. - L’Angeloni, quando gli alleati vennero a por fine a stato miserevolissimo tanto por il male sfiduciato migrò a Parigi. E gli alleati compirono l’opera di strage dai franchi intrapresa, perchè le case dei più ardenti repubblicani furono messe a sacco ed a fuoco, patendone l’Angeloni stesso un danno di oltre 45 mila scudi. Rattristato ma non iscorato per la niquizia dei Galli avventurieri che avevano causato tanto eccidio alla propria terra, rivolse in Parigi ogni cura perchè a Roma parte almeno del rubato in oggetti d’arte si restituisse; e se il cardinale Consalvi regalollo di un ricco orologio accompagnandolo con il permesso di rimpatriare pur-