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vincenzo galletti

consumo, seguendo il progresso di altre città, fu costretto a rimpiangere di trovarsi necessitato a limitarne i prodotti per le eccezionali condizioni di alcuni generi: e così la finanza comunale procedette cieca, incerta, povera di consiglio, senza coraggio per l’avvenire, brancicando a stento nei soliti sistemi di tasse: togliere senza provvedere, fiscaleggiare senza sostituire una produzione, avvizzire il corpo senza rinsanguarlo e rimpolparlo per poterlo aver poscia operativo e quindi maggiormente produttivo.

Le condizioni specialissime di Roma certo devono stringere penosamente anche il Galletti; però non gli fanno difetto intelligenza, esperienza, attività. — Sappia esso inspirarsi ai retti principi economici: che se saviamente rammentò ai propri colleghi nella sua relazione come imprudentissima cosa sia spendere 100 possedendo 10, può esso studiare ed efficacemente promuovere nuovi cespiti di produzione: Roma capitale del regno avrà i pesi a ciò inerenti, ma i vantaggi saranno fittizi: Torino risorse economicamente dopo scapitalizzata, perché gittossi ardita nell’industria. Pagare a caro prezzo l’onore di far da ospite a principi nostrali e forestieri non è assicurare la vita tranquilla e prospera di una popolazione: porti il Galletti in un suo progetto finanziario il risorgimento di Roma agricola, ed avrà bene meritato di tutta Italia.






Roma 1873. Tip. Cuggiani, Santini e C.