Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/112


gabet comm. luigi

lasciò l’orma di un eccellente architetto ed ingegnere. — E fu perciò che dapprima venne fregiato della Corona d’Italia, e di poi fu promosso ufficiale nello stesso ordine e nominato Ingegnere capo del Genio civile. —

Fece egli parte della Commissione per l’esame del piano regolatore di Roma, e la cittadinanza romana nelle elezioni del 1873 lo volle al seggio dei consiglieri comunali al Campidoglio. — E in tale ufficio egli sempre ha combattuto e combatte schierandosi dalla parte dell’opposizione per allontanare e distruggere il fatale nemico della municipale finanza e della amministrazione — il dissipamento e lo spreco del danaro pubblico — e il suo scopo è quello soltanto di veder riordinato il Comune, non solo per l’onore e per il decoro di Roma, ma s1 anco per il bene del popolo, chè quando le fortune del Comune e dello Stato sono in rovina non può a manco non prodursi anche la rovina privata, e commercio e industria e tutto subirne estrema jattura. — Il Gabet ha propugnato e propugna sempre anco la regolarità dei lavori, epperò desidera che il municipale consesso con le cure di un padre di famiglia il tutto consideri e vegga se le forze del patrimonio comunale permettono lo accrescersi del materiale edificio, e quali opere siano sopratutto utili e necessarie a compiersi. —

Noi confidiamo che gli uomini, i quali di presente stanno alla trattazione delle cose comunali sapranno apportare quel riordinamento, che purtroppo in addietro spostossi nella municipale amministrazione, e sarà risollevata la pubblica e privata fortuna. —

Abbiamo pertanto in brevi tratti delineata la figura del Gabet siccome quella di un uomo, che alla sapienza dell’arte, alla vastità delle cognizioni, al pregio dell’onestà congiunge patriottismo sincero, desiderio incessante di veder migliorare la esistenza del popolo, accrescersi il comunale tesoro, prosperare le industrie e il commercio, e la sua Roma farsi sempre più degna capitale d’Italia nel suo materiale, morale, civile ed economico aspetto, Roma che egli ama con tutta la passione dell’anima, e che per non abbandonarla ha preferito ritrarsi dal servizio del governo, e prestare invece suoi servigi siccome Ingegnere capo della Provincia, nel quale ufficio di bella luce risplende.

Noi non diremo dei suoi tratti nobili, gentili, cortesi, dell’affetto di marito e di padre, che porta ad amatissima e gentilissima sposa e a tre diletti figliuoli, conchiuderemo sì bene affermando essere un benemerito cittadino degno di lodata memoria.


Tip. Tiberina — Settembre 1874. Riccardo Rait — Editore