Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/110


gabet comm. luigi

incaricava di stabilire la confinazione dello stato papale col regno di Napoli. — Appena poi cominciano i moti politici del 1848, e s’istituisce l’Artiglieria civica romana, egli concorre alla medesima, e il risultato de’ suoi esami è quello di essere nominato di subito Sottotenente, e scoppiato essendo l’incendio di guerra per la indipendenza della patria, egli parte con l’animo pieno di patriottico ardore. — In mezzo al fuoco nemico, nel fervore delle battaglie si mostrò valoroso, per modo che il generale Durando l’onorava di decorazione e lo promuoveva al grado di primo tenente. — Desideroso di entrare nell’artiglieria di linea torna a Roma, e dappresso concorso ottiene esservi nominato ufficiale. — I politici avvenimenti ebollivano. — Il Papa fugge di Roma. — Al Gabet vien dato l’incarico d’istruttore e con speciale ordine del giorno gli è conferita la promozione a primo tenente. —

Quanto egli emergesse, come salisse sempre più in distinto onore e si facessero sempre meglio palesi i suoi meriti lo prova la di lui nomina siccome membro della Commissione militare durante il governo provvisorio, volgendo il gennaio 1849, e quanto di lui appresso diremo. — Le aquile francesi minacciando piombare su Roma, tutte le forze italiane erano dirette a riunirsi, onde opporre barriera alla gallica tracotanza, e disponevansi ai primi gradi gli uomini di provata fede, di sperimentato valore, e di maggiore scienza militare. — Il Gabet era quindi dal ministro Avezzana prescelto Ufficiale di Stato maggiore generale alla 3.ª Sezione Artiglieria. — L’armata di Francia veniasi appressando con l’anelito di spegnere la proclamata Repubblica, e di suggere al petto d’Italia il sangue migliore. — S’ingaggiarono finalmente le battaglie, e il 30 aprile 1849 fu registrato nella storia solennemente glorioso, perocchè stettero le truppe italiane contro l’esercito francese come torri incrollabili, d’onde partivano fulmini di morte. — Ed il Gabet per la sua bravura s’ebbe non solo la medaglia d’argento, ma fu anco promosso capitano. — Successe quindi la tregua delle armi richiesta dal Lesseps. Infrattanto da Napoli il re Borbone muoveva con le sue truppe a combattere la Repubblica per aprire il varco a ricondurre sul trono il papa, che starasi rifugiato a Gaeta. — Però anche l’esercito borbonico provò quanto valga un popolo, che combatte per una càusa giusta, e s’ebbe la peggio. — A Velletri fu battuto e sconfitto con grandissima strage. — Il Gabet era stato assunto al comando dell’artiglieria, che seppe con molta perizia diriggere, onde affrettò l’eccidio e la fuga delle truppe del despota di Napoli. —

Avea giurato la francese repubblica di uccidere la repubblica romana, e questa dopo aver durato una lotta disperata con eroismo di gigante cadeva trafitta, e sul cadavere di lei s’inalzava di nuovo il trono papale. —