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finali commend. gaspare

e prevedimelo sagace ai bisogni del popolo, dal di cui benessere dipende la tranquillità e la felicità della nazione. — Non è nostro còmpito oggi dare giudizio degli uomini che sino ad ora governarono Italia, a noi è debito in scrivendo questa biografica memoria, del Finali parlare. — E di lui diremo come dopo la rivendicazione di Roma degnamente l’onore del seggio s’avesse in Senato, perocchè sebbene la verde sua età non fece ancora per canizie venerando il suo crine, pure la sua mente ha maturità di consiglio, profondità di studi, vastità d’esperienza, e splendido corredo di prattiche cognizioni. — Volgeva l’anno 1873, ed egli recatosi alla Esposizione di Vienna colà nelle sue dilettoso osservazioni intrattenevasi quando giungevagli partecipazione essere stato prescelto alla suprema carica di Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio, e dalla cittadinanza di Roma eletto Consigliere Comunale. — E siffatti onori tanto maggiormente lo fanno risplendere quanto meno li ricercò pur meritandoli, chè si guardò sempre dal farsi sgabello di mestatori e d’intriganti. — E quantunque taluni barbassori si piaccian ripetere le vecchie frasi che dopo la morte si debbon scrivere le biografie e le lodi, mentre durante la vita hanno suono d’incensamenti e d’adulazioni, noi crediamo invece esser ciò dettato da rodimento d’invidia, perocchè gli uomini debbono essere anzi posti a giudizio viventi e la lode deve coronare i loro ineriti siano grandi o piccoli, perchè li conforti a sempre più grandemente operare, e stiano esempio alla generazione crescente.

Non istaremo ad enumerare le molte decorazioni, di cui va fregiato il Finali, e che s’ebbe anche da regnanti stranieri, diremo soltanto che ‘se fosser conferite a tutti coloro che le meritano, siccome lui, noi plaudiremmo assai di buon grado a siffatte onorificenze. —

Non istaremo neppure a dire quanta modestia alberghi nell’animo, perocchè sia noto non avere egli mai ambito cariche ed onori, e ben sappiamo come egli persino sia schivo dal pubblicare alcuni pregiati suoi scritti scientifici e letterari; — non accenneremo neppure a quella cortesia e gentilezza, che tanto squisitamente l’adorna, e che induce di subito a benevolenza chiunque per la prima volta il conosca. —

A noi basta avere in brevi tratti presentata la illustre e schietta figura di lui, siccome quella di un italiano insigne per le virtù dell’ingegno, come per le doti del cuore, di un cittadino che onora la patria degnamente sostenendo cariche supreme, e che all’unico fine intende di essere utile alla nazione, di un uomo che alla integrità di carattere congiunge bellezza e nobiltà di animo. —