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pe ordinare i suoi pensieri, ed esporli con tanta chiarezza, che certo questa aurea scrittura (che anco i francesi1 hanno voluto recare nella loro favella) durerà sempre come testimonio del suo sottile ingegno, e della lucidezza della sua mente nelle cose più astruse della filosofia; e sarà di non piccolo giovamento a coloro che studiano alle scienze astratte. Con queste opere aveva il nostro ravegnano fatto celebre il suo nome dentro l’Italia e fuori, quando giunse l’anno 1831. È noto quali politiche vicende avvenissero in Romagna a questo tempo, e come alcuni fossero mandati in esilio dalle patrie loro. Fu di questi Paolo Costa, il quale nell’età di presso a sessanta anni, ed afflitto dal male della pietra, si partiva d’Italia con infinito dolore; ed imbarcatosi con la donna sua, prese il cammino per la volta di Corfù, dove in pochi giorni approdava. Essendo il suo nome giunto anche in quelle regioni, vi fu accolto da tutti gl’isolani con indicibile allegrezza; ed i più notabili cittadini, anzi i magistrati del luogo, furono alla casa di lui in segno di animo riverente. Ivi prese ad instruire i giovani in quella filosofia, alla quale per assai lungo spazio della sua vita aveva dato opera; e lasciò scritto ch’ei si riputerebbe fortunato se venisse giorno che i discepoli della sua scuola potessero “coll’esempio delle virtù loro far vergognare que’ ciechi, che il male generato dall’ignoranza e dall’errore attribuiscono alla sapienza.” Ed a questa novella

  1. Il traduttore francese di questa preziosa operetta del Costa è stato Mr. Alary Maître d’Ètude au Collège de Moulins, dottissimo uomo, il quale ha in grande stima il filosofo ravegnano, secondo che si raccoglie da queste sue parole: “Paul Costa est un des écrivains les plus distingués de l’Italie moderne. Professeur habile, et plein de goût; poëte élégant et harmonieux: voilà les titres qui le recommandent aux amis des lettres. - Le discours sur la Syntbése et l’analyse, sujet si souvent traité par les philosophes, et sur lequel on est pourtant si peu d’accord, se distingue, à mon avis, par cette clarté, et cette précision de style, cette solidité de raisonnement si nécessaires dans toute discussion philosophique. On voit que l’auteur a approfondi son sujet pour le pouvoir traiter en maître. Il est possible que sa manière de voir n’ait pas l’approbation de tous ceux qui s’occupent de matières philosophiques; c’est tout naturel; il combat des Systèmes qui ont et qui auront longtems encore des nombreux partisans; mais avant de juger il faut entendre, et pour cela se depouiller de toute opinion faite d’avance.” Vedi la terza pregevolissima edizione dell’opera del Costa Del modo di comporre le idee, ec. fatta in Firenze per Ricordi e Compagno nel 1837; a car. 4. 5.