Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Il soprastante è partito.
· | · | · | · | · | · | · | · | · | · | · |
E tu pover’uomo, sei rimasto impietrito, soverchiato dalla foga delle tue passioni. Il peggio è, che non puoi piangere ancora; ma piangerai più tardi, – non può mancare. – Una lagrima fu data alla gioia, una lacrima alla sciagura; – la prima rinfresca, l’altra arde come la lava. – Piangerai più tardi, e il tuo pianto sarà bello, perchè non sarà tutto per te; – piangerai pei tuoi figli, per la madre se l’hai, forse per un amore, forse ancora per una patria.
E perchè vi stringete nelle spalle, come se il cuore del povero non potesse palpitare per un nobile affetto, come se l’intelligenza del povero non potesse valicare le regioni concedute alla mente umana? Sapete voi cosa racchiuda quel cranio? Quando meno vel pensate, potreste rinvenirvi gli elementi da farne un Michelangiolo, un Byron, un Bolivar. Conoscete voi la vita degli uomini grandi di tutti i tempi, e di tutte le nazioni? Plauto era schiavo, e girava il molino, – ma la sua Musa fu salutata da un popolo di eroi. E quando una povera donna alla sera cantava le sue canzoni di madre a un povero bambino, e sospirava guardandolo, e pensava che un giorno forse non avrebbe un cognome, – sarebbe un mendicante, – al più un lavoratore della campagna, avrebbe creduto mai di cullare Shakspear, Rousseau, Franklin, di cullare il Correggio, e Masaniello? avrebbe creduto mai, che da quel verme un dì sarebbe sorta la farfalla destinata a libare fiori immortali nei campi della Gloria e della Bellezza? – L’organismo umano rompe le leggi della gerarchia sociale, – e quando l’Occasione batte sul vivo un