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portarne l’amarezza; e spogliando prima la tua mente di tutta la sua forza, ti gettava abietto del pensiero, e vittima della miseria, a ramingare fra i tuoi simili nell’ampio deserto del mondo. Dormi in pace, povero reietto! La furia invernale più non investe acerba il tuo corpo indifeso. I tuoi mali sono passati, – tu riposi nel sepolcro; – io mi fermo, e medito sui giorni avvenire.
— 18381 —
- ↑ Dalla Viola del Pensiero, Anno I.