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ODE


1.


      No, – se la mano della Donna mia
    L’arpa non tocca, esce il concento e muore,
    Nè l’accompagna un’aura d’armonia;
    Ma se le muove, tremano d’amore
    Le belle corde, e l’anima delira
    Di misteriosa voluttà sospira.


2.

O Giulia!

I versi erano naturali, e convenienti al soggetto, dice Slawkenbergius, – e peccato che rimanessero in tronco; ma o che il Signor Diego avesse tardo l’ingegno a far versi, o che il ragazzo si affrettasse a sellare le cavalcature, non è chiaro; fatto sta, che la mula di Diego, e il cavallo di Ferdinando, erano lesti alla porta dell’albergo prima che Diego fosse in atto per la sua strofa seconda; e però senza restare a finir l’ode, ambedue montarono, dettero di sprone, passarono il Reno, traversarono l’Alsazia, e piegarono alla volta di Lione; e prima che li Strasburghesi e la Badessa di Quedlingberg uscissero della città, aspettando l’arrivo del Forestiere, Ferdinando, Diego, e la sua Giulia, avevano passati i Pirenei, ed erano giunti sani e salvi a Valladolid. Non importa avvertire il lettore geografo, che, Diego essendo in Ispagna, il Forestiere cortese non potevasi