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vel dirà il fratel mio al consegnarvi la lettera; e vi dirà come di lì a un istante si pentiva del precipitoso messaggio che vi mandò, e forsennata correva alla gelosia, – e stette più giorni e notti di séguito appoggiata sul gomito guardando alla via donde era solito Diego venire. E quando ella ebbe nuova della vostra partenza, vi dirà come l’abbandonava lo spirito, e il core le si ammalava, e piangeva pietosamente, e chinava la testa sotto il peso degli affanni. O Diego! quanti passi non ho misurati, stanca, anelante di rintracciarvi! e la pietà del fratel mio mi conduceva per mano; e il desiderio mi portava al di là delle forze, e sovente io mi sveniva, e gli cadea tra le braccia, senza proferire altra voce, che questa: – o Diego mio! – Se il cuor vostro non è smentito dalla gentilezza dei modi, volerete presso di me colla velocità onde fuggiste, affrettatevi tanto, che possiate.... che possiate giungere a vedermi spirare. È un sorso amaro; ma è più ancora amareggiato dal morir non.....
Ella non potè seguitare. Slawkenbergius suppone, che la parola significasse non convinta, ma le forze non le consentirono di finire la lettera. E mentre il Forestiere cortese la leggeva, il cuore gli straboccava di affetti, e ordinò che fosse insellata la sua mula, e il cavallo di Ferdinando; e perchè nel combattimento delle passioni lo sfogo della prosa non agguaglia quello dalla poesia, il caso, che del pari ci spinge ai rimedi e alle infermità, avendo gettato dalla finestra in camera un pezzo di carbone, Diego se ne giovò, e intanto che il ragazzo allestiva la mula, così disacerbava il suo spirito scrivendo nel muro come segue: