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inerme, è facile di raccogliere stecchi per ogni macchia dove ella ha traviato, onde accendere un fuoco, – e bruciarvela sopra. ―

Yorick intese il vaticinio dei suoi destini, e nell’atto con una lacrima furtiva, accompagnata da uno sguardo di promessa, dispose per l’avvenire di correre più misuratamente l’arringo. Ahi troppo tardi! Innanzi del presagio erasi collegata una forte alleanza dei suoi nemici, e l’assalto, giusta la predizione d’Eugenio, fu dato in un tratto, e con sì poca mercè dalla parte degli alleati, – e con sì poco sospetto in Yorick di quanto gli tramassero, – che quando quell’ingenuo avvisava ricevere il premio ai suoi meriti, omai l’avevano scosso alla radice; – cadde, e in quella guisa, che molti valentemente erano caduti prima di lui.

Ma Yorick combattè per un tempo con tutto il valore possibile, – finchè sopraffatto dal numero, e in ultimo affranto dalle calamità della guerra, ma più ancora dalla maniera codarda onde facevasi, gittò la spada, e in vista fece animo sino agli estremi, ma credono tutti che l’uccidesse il cordoglio. E quanto segue piegava Eugenio alla medesima opinione.

Poche ore avanti che Yorick esalasse l’anima, Eugenio entrò nella stanza per vederlo l’ultima volta, e dargli l’ultimo addio. Nel tirar le cortine gli domandò come stesse; – e Yorick guardandolo in faccia gli strinse la mano, – e ringraziandolo dei molti segni di amore a lui dimostrati aggiunse, che, se il fato li faceva incontrare nell’avvenire, lo avrebbe più e più sempre ringraziato; e disse, che di lì a brevi ore sarebbesi involato in eterno ai suoi nemici. ― Spero di no, – rispondeva Eugenio col più tenero accento di voce, che uomo parlasse giammai, e le la-