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Chi non presume troppo di sè deve lasciarsi portare dal fiotto degli avvenimenti, senza mormorare, senza bestemmiare, adorando un ordine di cose, che vede, che sente, ma non comprende.
Che diritto ha il verme di giudicare i fini e gli andamenti della Mente Eterna, che nell’immenso creato governa con egual bilancia il moto d’una stella, e il nascere, il crescere, il cadere, e il trasformarsi, d’un fiore fugace, d’un povero filo d’erba?
Non dee far maraviglia, se talvolta l’uomo generoso di cuore e d’intelletto assume una maschera, e cela le sue schiette sembianze; – la colpa è del mondo stupido e miscredente, nel quale è condannato a vivere.
I Tedeschi non fanno mai di quei libri facili, trasparenti, spumosi, oppio vero dell’anima: i Tedeschi fanno pensare, e tengono l’anima del Lettore in piedi da mattina a sera.
La felicità sarebbe facile a conseguirsi, se il mondo osservasse la legge di amore, d’armonia, d’attrazione, che Dio impresse nel creato; se permettesse che ogni anima gravitasse liberamente al suo centro.
Non è il cuore l’organo il più prezioso, quello che decide sempre i destini della vita? E le grandi opere, i grandi pensieri, non vengono tutti dal cuore?