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e dei miei malanni. La Medicina se ne sta in un canto a viso basso, mortificata, e colle mani in mano. E sì che io non le ho detto mai una parola di rimprovero! Ma tant’è: resteremo soli, io e il Fato, a giuocare tra noi due questa partita di vita, o di morte. I saluti a tutti. Addio.

21 Ottobre 1840.

Carlo.


XX.


P.***

Eccoti un manifesto del M.*** per la ristampa d’un Dante; e se avrà luogo, sarà ottima spesa. Se puoi firmarti, bene; se no, no. Ma firmato o non firmato rimetti subito il Manifesto nelle mani di S.***, che deve rinviarlo a Londra.

Addio. Imprendo nuovamente l’infausto viaggio dell’altra volta per ragioni anche più imperiose. Vado in luoghi strani ed inospiti, tra cattiva gente, tra pessimi affari, e in uno stato di salute, che fa paura. Dio me la mandi buona. L’ombra di N. mi perseguita, e non so come placarla. Io mi abbandono alla corrente senza sapere dove andrò a battere. Di nuovo addio.

16 Marzo 1841.

Carlo.