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con poca resistenza migliaia e migliaia di scudi. Il caso è pertanto come io lo presento; noi mostreremo apertamente a questo giovane incontaminato di tenerlo in concetto d’uno scroccone. – Eppure M.*** è un’anima pura, che non può, che non sa concepire un’idea di bassezza; – è una di quelle rare esistenze che Dio suscita di quando in quando per far credere alla virtù sulla terra. – M.*** sarà un nome glorioso; il suo genio, la sua fede, la sua divina pazienza, i suoi patimenti, il sacrifizio di tutto...., lo faranno grande nella Storia non già d’un Popolo, ma della Umanità. Però quando i posteri sapranno, che, dopo aver dato tutto ai suoi compagni d’infortunio, un giorno ebbe fame per sè; che si rivolse ai giovani del suo partito, chiedendo un pugno d’argento per renderlo un tempo; che fra questi giovani v’erano i ricchi, che senza scomodo potevano darlo; che non ostante con mentiti pretesti gli fu negato; – i posteri impallidiranno di vergogna e di paura, e non sapranno come definire questo secolo ipocrita, freddo, e millantatore.

A che mena questa lunga cicalata? – tu mi dirai. – A risparmiare un fregio alla dignità umana, se pure si può. – Io disapprovo altamente l’idea della questua, – idea codarda e scompleta. – Nondimeno un partito bisogna prenderlo. Trattandosi di quattrini, lo spirito è ricorso naturalmente a quelli che ne hanno. Eccitando la potenza della visione, me gli sono fatti passare tutti dinnanzi, e ad ogni figura che passava mi veniva una trafitta di freddo. A un tratto non so come il mio Angel Custode mi ha sussurrato all’orecchio il tuo nome. Ho accolto volentieri l’ispirazione, e da parte sua ti domando: – Saresti in grado di far questo imprestito? Ove tu non possa, non