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non dispererete per questo, perchè senza dubbio siete dotato di vigore corrispondente alle avverse fortune; – e insegnare all’uomo, che bisogna soffrire, parmi quasi inutile: questa è qualità naturale, nè costa fatica a conseguirsi, perchè l’uomo fu animale consacrato alla pazienza.

Io posso poco o nulla; e parte per indole, e parte per casi reali, vivo nella inerzia e nello sgomento; ma se credete mai, che io possa valere a nessuno effetto, movete una parola e voi mi troverete sempre il vostro cugino e fratello.

1834?


XI.


Caro P.***

Ti rimando uno dei tuoi libri, e fra breve spero rimandarti anche l’altro, perchè ne prendo una pozione ogni mattina. Lessi non è molto quel Mantello verde di Clavern, e dacchè leggo non mi sono imbattuto mai in cosa tanto scipita.....

Bisogna che tu mi liberi da questo Clavern; se no, l’averlo mi dà la stessa sensazione di un reuma fitto nell’ossa. Vendilo, barattalo, regalalo, brucialo se vuoi, ma io non lo voglio più.

V’è un’altra spina, che mi punge. S.*** esulava da ***, e pour cause. Si ritirava in ***, dove, per supplire in parte ai bisogni suoi e della famiglia col modo il più onesto che sapeva, disegnava stampare un volume di sue poesie, e le stampava. Poi si raccomandava agli amici per lo spaccio dell’opera. Fra noi ebbero incombenza di questo N., X., ed io.