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Ma il male è veramente una Forza, e il Mondo gli dà gran luogo; – ed io invece son debole, e destinato come tutti gli animali al dolore, e alla pazienza, e vivrò finchè mi riesce, e morirò.... e morirò solo solo, nè tu, dolce amico, potrai forse più darmi un bacio nell’agonia come hai già fatto un’altra volta. ―

Io ho cuore di forte, o F.***, o credo almeno di averlo; – ma quando per le varie ore del giorno via via mi si fa sentire una mancanza di care abitudini, un desio delle gioie provate esercitando la vita d’una amicizia caldissima, e mi rammento come spesso le tue mille passioni mi ardevano, e come spesso ti compiacevi alle fantasie del tuo povero amico, e come i miei pensieri erano intesi, e trovavano nel tuo animo gentile una risposta, oh! allora io davvero mi piego sotto l’affanno, e il mio spirito si diffonde in mille moti di dolore, e di amore.

E veniamo ad altro. Mi dici, e sento dirmi da tutti, che sei fermo pur sempre nell’idea d’emigrare in Inghilterra. Io non istarò a dirti se tu faccia bene, o male; che ne so io? che ne sai tu? che ne sa tutto il mondo? Per me ho veduto troppo sovente, che le cose buone e cattive sono fatte dal Caso, e l’uomo non si travaglia, che per essere il suo stromento. Io dunque non ti dirò se tu faccia bene, o male; non mica, che se volessi io non potrei schierarti su questa tua andata migliaia di ragioni pro, e contra; oh! pur ch’io volessi, tu mi udresti ragionare a gran distesa, perchè l’uomo in fatto di ciancie può andare avanti e indietro senza spese di viaggio, e farsi padrone del torto, e del diritto; ma l’uomo, che nei casi difficili non sa dare all’amico altro che consigli, meglio è che si taccia. Ti dirò soltanto, che tu