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IN UN ALBUM
― 1839 ―
Noi ci siamo veduti una volta sola, o Signora, ma senza occasioni
d’intimità, senza poterci conoscere ed intendere a vicenda. Pure voi
non mi uscirete più mai dalla mente, perchè il suono della vostra
voce sollevò dentro di me un tumulto di memorie potenti. Voi mi
riportaste a Genova, dove la Virtù Italiana non è spenta affatto, dove
ho vissuto cogli affetti i più begli anni della mia esistenza, dove
sono stato fratello d’anima a molti generosi,......
Io vi ringrazio, o Signora, perchè senza saperlo voi mi avete fatto un gran bene; perchè voi, sottraendomi per un tratto ai dolori abietti del presente, mi avete fatto rivivere nel passato, mi avete rinverdita la speranza, rinvigorita la fede nell’avvenire. Voi m’avete fatto sentire più intenso il desiderio d’un vostro concittadino, del quale ho letto pochi versi in questo Album. Serbate con reverenza quei versi, perchè sono un brano palpitante d’una grand’anima, che il mondo non ha per anche compreso. Teneteli cari come una santa reminiscenza, – o non foss’altro come un’ammenda onorevole alle scortesie, o alle freddure, che altri per avventura abbia potuto scrivere in questo libro. ― Accogliete queste mie parole non come un’arida formula di convenienza, ma come un’effusione di vivissima simpatia.