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GUGLIELMO AVENAS
― 18421 ―
La vita al fine, e il dì loda la sera.
Galantuomo e persona di garbo sono vocaboli di origine aristocratica, ma in principio non ebbero valore morale, e furono tra i tanti segni, che distinguevano la razza fine dalla ignobile. A quei tempi il vassallo e il popolano non potevano chiamarsi galantuomini, nè persone di garbo; e non è molto riscontrai questo fatto. Un Duca Napoletano narrandomi come in certo luogo fosse stato trattato con leggerissima differenza, e forse al livello degli altri, che non erano Duchi, chiudeva il discorso così: in quel luogo il galantuomo non è rispettato. Io feci atto al Duca come per dirgli: pur troppo! e pensai tra me, che, come uomo di secolo XIX, il Duca era almeno 200 anni addietro, e parlava una lingua morta; ma come Duca de la vieille souche era nel suo elemento, e aveva ragione.
Galantuomo in séguito trasmigrando dall’uso privilegiato di una casta all’uso comune vestì senso diverso, ma sempre assai limitato, e significò, e significa ancora l’Uomo puntuale a pagare.