Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
dotato di un cuore e di un ingegno, che raramente s’incontrano ai nostri tempi. Fu scritto colla buona intenzione di onorare la Virtù e la Carità veramente Cristiana, della quale si videro in quell’anno bellissimi esempi fra Voi. E fra Voi forse nessuno ha letto mai questo Racconto. Il quale fu stampato in quel tempo in un Giornale intitolato L’INDICATORE LIVORNESE, che era fatto principalmente pei Letterati, e che non ebbe lunga vita, quantunque ci avessero mano uomini, che fanno onore al nostro paese.
Uno di quelli ora è morto. Ed è appunto quel Giovane di cui vi parlava; quel Giovane, che si tratteneva col cuore in festa a discorrere sui bellissimi fatti esposti nel suo Racconto, perchè Egli stesso era virtuoso e buono davvero. Egli non predicava per vanità la Virtù, ma la praticava con retti principii, e con sentimenti di benevolenza sincera e di Carità verso tutti. E in tutti l’amava e la riveriva, e più volentieri nella povera gente, che certuni disprezzano, e la quale Egli era solito di chiamare ― ricca di bontà e di pazienza più che altri non crede.
Carlo Bini, (questo era il suo nome), ora è morto. ― Nella città di Carrara, dove era andato per affari di suo Padre, passò da questa a miglior vita il 12 dello scorso Novembre. E le sue ossa, trasportate per un pietoso sentimento d’amore a Livorno, riposeranno ora nella quiete delle vostre campagne, presso quelle dei vostri Parenti, presso la Chiesa ove inalzate al Signore le vostre preghiere.
Rammentare le nobili azioni e gli uomini onorati e dabbene, per imitarli, è dovere di tutti. La lapida che sarà posta alla memoria di Carlo Bini sia dunque riguardata da Voi come un ricordo d’amore e di Virtù, e onorata con sentimento di gratitudine affettuosa. Leggete questo libretto ai vostri figli, conservatelo religiosamente nelle vostre famiglie, e nelle preghiere pe’ vostri Morti rammentatevi ancora di quell’anima buona.
- Livorno, 22 Gennaio 1843.