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sistema numerale alla quale si opponeva che appo gli Arabi la figura 0 avea valore di cinque e un punto teneva luogo di zero1.
Il secondo de’ trattati della raccolta incominciata dal Boncompagni è un «Liber alghoarismi de pratica arismetrice qui editus est a magistro Johanne yspalensi». Questo Giovanni da Siviglia visse nella prima metà del secolo XII, poichè Amable Jourdain ha dimostrato ch’egli dedicò una sua traduzione ad un Raimondo che fu Arcivescovo di Toledo dal 1130 circa fino al 11502. Il trattato presente è tolto dal Codice contrassegnato Ancien Fonds, n.° 7359, della Biblioteca Imperiale di Parigi: ha moltissima conformità coll’antecedente per la materia e per l’ordine e spesso anche per le parole, ma la sposizione è più ampia; quasi direbbesi che questo offre una versione compiuta dell’originale trattato di Mohammed Algorismi di cui l’altro è un estratto. Quì pure è indicata la varietà delle figure d’alcuni numeri (p. 28), e si fa uso d’un circolo per lo zero (p. 28-29), anche rispetto alle frazioni sessagesimali (p. 54-55). Notiamo che circolo è uno de’ nomi dello zero annoverati dal Sacrobosco3: «decima vero figura dicitur theta vel circulus vel cifra vel figura nichili».
D’altra due pubblicazioni che dobbiamo allo stesso Boncompagni ci contenteremo per ora di riferire i titoli: la loro importanza ci determinerà forse ad occuparcene ampiamente altra volta: