Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
GIUNTE E CORREZIONI
Prefaz., fac. IV, v. 17. Alla parola morendo si faccia questa nota. — Buon documento per sapere qual giudicio portassero di Panfollia i contemporanei, parmi questo che scrive il Martini a carte 29 volto della sua Miscellanea, dicendo: “Questo è stato letto da mes. Alessandro Guardini in un libro di miracoli della Cintola nell'opera della Pieve„ . — “Dicesi che un pratese, tornando di Roma e passando da Viterbo presso al bollicarne, udì dire queste parole; Àggiugni legne, che ecco Panfollia da Prato: e non vedde veruno. Costui venendo a Prato domandò del Panfollia; e gli fu detto che era morto: e così domandò quando; e conobbe che era morto in quel punto, che sentì dire in quel modo„.
Faccia delta, nota (***), v. 3, Dopo Fiorentini aggiungi — Il Malispini e il Villani scrivono che i Pratesi si ruhellarono contro a’ Fiorentini: il Guardini parla d’assedio de’ Fiorentini: il Casotti dice nel Ragionamento ec. che i Fiorentini ec. v'andarono (a Prato) a oste per Comune, e dell'esercito ebbe il supremo comando la contessa Matilde; e si ripete nell'opusc. Pratenses olim etc. Ma il Lami, certamente con maggiore autorità, scrive: “... I Fiorentini affezionati alla medesima (Contessa), che sì bene la servirono nell'assedio di Prato l'anno 1107, il quale ella fece in persona„. (Nov. lett. t. 27, fac. 547 • )
Bibliog., n. 4, v. II. (Vedi la correzione al num. 253.)
Ivi, v. 25. Dopo canto primo ag. — Il sig. Pietro Bigazzi di Firenze possiede un esemplare di questo poema dell'edizione fiorentina fatta dal Buonaccorsi a’ VI di marzo MCCCCLXXXX. (V. il cataloghetto del Bigazzi pub. nel giugno 1840 con q. tit.: “Libri a stampa per la maggior parte di antiche edizioni„. )
N. 12 a, v. 4. Dopo scrittura ag. — : e modernamente il conte di Montalembert (Pref. alla Vita di s. Elisabetta) ne ripeteva autore Ugone di Saint-Cher.
N. 19, v. 5. Dopo 1804 ag. — Oggi è presso il sig. Pietro Bigazzi.
N. 31. (Aggiungi questi Componimenti, i quali non potei allogare nell'Appendice per non averne avuto contezza prima.)