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nella Biblioteca di San Marco a Venezia; ed attenersi a quello piuttosto che alle edizioni stampate. Ove poi occorresse di servirsi anco di queste, non bisogna dipartirsi dalla prima edizione di Londra 1619, e dalla seconda di Londra (o meglio di Ginevra) 1757 che in alcune cose corregge l’antecedente. Il Courayer che ha fatto uno studio particolare sulla Istoria di Frà Paolo, ed è il migliore tra i suoi traduttori, preferisce alla prima di Londra la prima di Ginevra 1629; ma quel dotto critico s’inganna sicuramente, perchè le mutazioni introdotte in quest’ultima non possono essere dell’autore, come la prova la maggiore conformità che passa tra la Londinense e l’autografo. Consiglierei ancora di adottare la divisione de’libri in capi o numeri come ha fatto il Courayer, notando in margine l’anno sotto cui corrono gli avvenimenti e il nome del pontefice regnante. Non molte illustrazioni, ma poche e brevi postille dove gli sbagli dello storico sono evidenti o di qualche momento; chè del resto l’Istoria del Tridentino di Frà Paolo non ha bisogno di essere documentata per essere creduta.

     Colgo l’occasione di avvertire che tanto questa che le altre opere del Sarpi, nella ristampa, e principalmente nelle Collezioni di Verona e di Napoli, furono barbaramente sfigurate nella loro ortografia e modi originali di dire, per cui converrebbe ridurle alla primitiva lezione, ricorrendo alle migliori e più antiche edizioni o a buoni testi a penna che a Venezia non mancano, o all’analogia. Per esempio il Sarpi dice debito, non dovuto; anco, non anche; immediate, non immediatamente; Evangelio, non Vangelo; ceremonia, non cerimonia; statuire quando si riferisce a leggi e non stabilire; qualche lo concorda spesso col plurale a cui nelle stampe fu sostituito alcuni; tira sempre i vocaboli alla loro origine latina, come concistorio, imperio, non concistoro, impero; rarissime volte usa l’articolo lo e solo quando è inevitabile, come lo spirito; scrive perilchè non perlochè; l’istesso, non lo stesso; nei tempi de’ verbi non usa mai sarebbero, direbbero, ma sarebbono, direbbono e simili; e neppure elide una vocale come andrei, vedrebbono, ma scrive anderei, vederebbono; fa poco o niun conto dell’uso toscano di preporre una i alla s impura come in Ispagna, ma scrive in Spagna, ecc.

2.° Istoria dell’Interdetto di Venezia; conosciuta altrimenti coi titolo Historia particolare delle cose passate tra ’l sommo pontefice Paolo V e la serenissima repubblica di Venetia gli anni 1605, 1606 e 1607".

     La prima edizione in 4.° piccolo di 311 carte, colla data della Mirandola 1624, fu eseguita a Ginevra siccome è indicato