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di Frà Paolo, per questo solo motivo gli fu attribuita leggermente da alcuni malpratici, e quindi spacciata come sua.

2.° Consolazione della mente nella tranquillità di coscienza svegliata dal buon modo di vivere nella città di Venezia nel preteso interdetto di Paolo V. Con una seconda parte che ha per titolo: Collazione delle massime universali esaminate nella prima parte a’ punti contenziosi tra la corte di Roma e la repubblica di Venezia.

Fu stampata la prima volta all’Aia ne 1721, 2 vol. in 12.° presso Enrico Scheurleer, con una traduzione francese a fronte e il titolo: Droits des Souverains defendus contre les excomunications et les interdits des papes; titolo conservato poi dal Selvaggi nella sua ristampa di Napoli.

     Gli aneddoti raccontati dallo Scheurleer e creduti buonamente dal Selvaggi, per provare l’origine e l’autenticità del MS., sono le solite ciancie usate dai librai in casi simili. Ma basta appena avere qualche cognizione degli scritti di Frà Paolo per conoscere che la Consolazione non è del numero: il solo preambolo fratesco basterebbe a provarlo, quand’anco non vi abbondassero e metafore e ampollosità e fioretti di retorica conventuale, soliti abbellimenti ne’ librai de’ frati; a cui bisogna aggiungere lo stile verboso, prolisso, pieno d’inutili digressioni, la logica scolastica, la superficialità e i pregiudizi dell’autore, la mancanza di erudizione, e i grossolani errori di critica e di fatto, tutte cose che non si possono attribuire a Frà Paolo. Servano i seguenti esempi:

     L’autore della Consolazione dice che i quattro patriarchi, di Roma, di Antiochia, di Alessandria e di Costantinopoli furono instituiti a’ primi tempi del cristianesimo, e dopo molti anni fu instituito il quinto che fu quello di Gerusalemme. Al Sarpi non poteva scappare un granchio così fatto, mentre è noto a chiunque abbia cognizione dell’antichità che la distinzione de’ patriarchi incominciò nel V secolo; che nè a tempi degli apostoli e neppure tre secoli dopo si parlava della Sede di Costantinopoli; e che il vescovo di Gerusalemme, fu dichiarato patriarca nel 451, ma puramente di onore, perchè in fatto di giurisdizione restò tuttavia suffraganeo al metropolitano di Neo-Cesarea.

     Ammette per vera la donazione di Costantino, che Frà Paolo chiama una falsità.