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facoltà e le di lui percezioni, lo legano al Creatore, e sta per questo in cima della maravigliosa piramide della natura.

«In detta biblioteca fra le cose sarpiane serbate tutte in un particolare armadio, guernito de’ suoi scafali, vi si trovavano anco due libretti bislunghi contenenti memorie e ricordi scritti da F. Paolo, uno nel 1611, l’altro nel 1612 circa le incombenze del suo impiego tra cui d’assai curiose; ed una ove sotto la data dei 4 settembre del 1612 eravi notato il trassunto del dispaccio in quell’anno mandato dall’ambasciatore veneto in Roma al Senato, in cui gli si dava notizia delle direzioni del gesuita Possevino tenute per far assassinare il Sarpi nel 1607; il che io verificai col confronto della copia del Dispaccio stesso che dal sig. Con. Wrachien erami stata comunicata nel 1779. (Non nego l’esistenza di questo dispaccio, ma nego che vi si parli del Possevino o de’ gesuiti, nel modo almeno che pretende il Grisellini, come credo di avere dimostrato nel Tomo I al Capo XVII pag. 327). Il P.M. Bergantini aveva anco avuta la sorte di unire a tutti li suddetti autografi ed altre schede di F. Paolo un altro codice contenente una Cronologia scritta in lingua latina». (Sarà accennata più sotto Sez. III num. 5).