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Sui dottorandi nella università di Padova, i quali il vescovo voleva obbligare ad una professione di fede prima di conseguire la laurea.

Sull’amministrazione de’ beni de’ gesuiti espulsi dal dominio veneto; sui disegni de’ gesuiti che avevano stabilito un collegio a Castiglione delle Stiviere presso ai confini veneti; e su cause di gesuiti sgesuitati che pretendevano ad eredità di beni.

Infine diverse scritture sul diritto preteso dalla corte di Roma, e in suo nome dalla Inquisizione, di voler proibire tali e tali libri: scritture dettate per lo più in repressione di casi particolari.


II. Diritto territoriale e feudale.


Erano frequenti le liti di confine a cagione di pascoli comunali, di boschi, di strade, o canali, o peschiere, o fiumi ecc. tra le comunità dello Stato veneto e le comunità limitrofe, come ancora tra governo e governo, tra pubblico e privato e tra privato e privato per oscuri diritti feudali, sulle quali materie esiste un centinaio circa tra consulti, esami, informazioni, risposte di Frà Paolo alle autorità venete, tutte relative a casi particolari, cioè:

Contese di confini tra Comunità della provincia bergamasca Stato veneto, e comunità delle Provincie di Milano e di Cremona, ducato milanese.

Contese di confini, di estrazione di acque, corso di fiumi, proprietà ed oggetti stradali, tra Cremaschi e Milanesi.

Contese di dominio stradale nella provincia di Cremona tra il governo veneto e lo Stato di Milano e